Omelia (16-09-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Giacomo 2,14 Che gioiva, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse questa fede può salvarlo? Gc 2,14 Ho raccolto da terra una noce, ieri molto verde, ottimo gheriglio. Però alla pressione forte della mano si è spaccata rivelandosi vuota. Ecco: la fede è come un gheriglio di noce senza il nutriente contenuto. Non ne fai nulla. E ti ha deluso per giunta! Ci sono persone che hanno la "buccia", il guscio della fede, non la sostanza reale di essa. Perché? Le vedi, forse, avere degli atteggiamenti devozionali. Pregano, o meglio: "dicono" preghiere e sono fedeli a certe pratiche. Se però sono richieste di scomodarsi in qualcosa a favore di qualche bisognoso, si rifiutano. Giacomo, che è vissuto col Signore, afferma senza mezzi termini che quel tipo di fede( fatta di esteriorità e apparenze) non giova alla salvezza. La fede si realizza nelle opere di carità: voler bene al prossimo, essere disposto a sacrificare, quando è necessario, tempo o roba. E anzitutto avere atteggiamenti benevoli; affettuosi; gesti di bontà. Le parole volano via anche se hanno sembianza di fede. Le opere la incarnano, rendendola presente, attualizzandola . Gesù, Tu mio Signore, aiutami a cogliere le incongruenze che sono in me. Dammi fede vera in carità operativa. Salvami; Gesù, dall'apparenza. La voce di una donna Santa dei nostri giorni «Ogni opera d'amore fatta con il cuore realizza la fede avvicinando a Dio.» M. Teresa di Calcutta |