Omelia (16-09-2012)
don Roberto Rossi
Tu per me, Gesù, sei il Signore

Possiamo sottolineare nel vangelo di oggi alcuni elementi. 1. La professione di fede di Pietro a nome di tutti gli apostoli. 2. L'annuncio da parte di Gesù della sua passione imminente. 3. La protesta di Pietro a riguardo della passione e il rimprovero di Gesù. 4. La verità della vita, alla luce della croce e del sacrificio, annunciata a tutti.
"La gente chi dice che io sia?" "Ma voi chi dite che io sia?". Gesù non si ferma all'impressione generica della gente, di quanti, anche numerosi, lo cercavano e lo ascoltavano, ma spinge i suoi amici più vicini, gli apostoli, ad una presa di coscienza profonda e chiara sulla sua persona, la sua opera, la sua missione. "Ma voi..." Quante volte può capitare anche a noi, praticanti, di affermare: ‘ma la gente non crede, è lontana dal Signore, si lascia andare alle onde della mentalità mondana, oppure: quelli pregano il Signore e la Madonna quando hanno bisogno, c'è in giro tanto devozionalismo o tradizionalismo...' Ma noi?, ma io, come sento il Signore Gesù, come mi accosto a Lui, chi è per me? So pregare, so vivere con Lui e per Lui, credo in Lui vero Dio e vero uomo, Salvatore, Messia, Cristo?
Pietro, sostenuto dalla grazia del Signore, arriva a dire: "Tu sei il Cristo": ‘Noi crediamo, noi sappiamo che sei il Signore'. Come è importante anche per noi coltivare e vivere una fede vera e profonda in Cristo Gesù, al di là delle apparenze, delle fatiche, degli entusiasmi o delle crisi: "Tu sei... per me, per noi, per questa società, per il mondo".
Gesù prende occasione di rivelare agli apostoli il suo cammino, la sua missione, la sua passione e morte. Notare che in tutti gli annunci della passione Gesù afferma la sua resurrezione. Ma essi non capivano niente del mistero della passione, tanto più non riuscivano a immaginare una risurrezione.
C'è invece tutto lo sgomento di fronte a quello che Gesù dice. Non lo accettano, non vogliono che parli così, non dovrà mai accadere, perché loro vogliono un messia che vinca, che vinca il male morale, il male fisico, il male sociale e politico. Pietro lo prese in disparte e cominciò a rimproverarlo. Non riuscivano a comprendere, non potevano comprendere. Si è troppo legati alle proprie attese, ai propri pensieri, alla propria mentalità. Sarebbe positivo saper andare sempre oltre, pensare che la verità può essere più ampia. Gesù lo rimprovera severamente: "Vattene Satana, perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini". Allontanati da me, perché sei un tentatore, mi vuoi distogliere da quello che il è mio vero bene e il bene degli altri, mi vuoi distogliere dalla mia missione.
Sto pensando quante volte ciascuno di noi non pensa secondo Dio e invece secondo gli uomini: occorre essere sempre vigili sui nostri pensieri, la nostra mentalità, la nostra cultura, le nostre abitudini, le nostre relazioni con gli altri, sapendo che Dio ha tutt' altri pensieri, sentimenti, scelte di amore. A conclusione di questi fatti Gesù convoca tutta la gente, assieme ai discepoli e invita a maturare alcune convinzioni forti: "Chi vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua". Ogni espressione è molto densa e invita alla concretezza. "Chi vuol salvare la propria vita - chi vuole vivere solo per sé, egoisticamente, mondanamente... - la perderà", non va da nessuna parte a riguardo della vera realizzazione e della salvezza terrena ed eterna. "Chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà". Cioè la realizzerà pienamente su questa terra e nella gioia e beatitudine eterna. Come perdere, donare, impiegare la propria vita? Quale azioni posso compiere per amore al Signore e come impegno e amore per gli altri, nella famiglia, nella comunità cristiana, nella vita della nostra società?