Omelia (24-09-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Salmo 14[15],1 Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna? Sal 14[15],1 La risposta alla doppia domanda il salmista la cerca nell'esperienza secolare del popolo di Israele che ai piedi del monte Sinai cercava di comprendere i misteriosi disegni del Dio di alleanza: solo l'adempimento dei precetti apre l'accesso alla tenda e sostiene la scalata sulla santa montagna - due luoghi della dimora divina per eccellenza. E come se non bastasse il richiamo al decalogo, il giusto che s'impegna a tenere accesa la lampada della sua mente e del suo cuore trova nel libro dei Proverbi consigli efficaci e ben motivati per una saggia condotta quotidiana: la sincera attenzione al prossimo spinge ai gesti concreti di generosità, benevolenza, sollecitudine, al comportamento mite, umile e compassionevole. Diventa così amico del prossimo ed entra nella grande cerchia dei giusti su cui il Signore stende la sua amicizia, benedice la loro dimora e concede la sua benevolenza (cf Prov 3,27-35). È il precetto dell'amore: affina le orecchie all'ascolto attento, fa ardere il cuore e riflettere la luce di Dio in tutti i luoghi e su tutti i vicini. Signore, aprimi la tenda per ascoltare attentamente la tua Parola e sostieni il mio passo nel compiere il dovere quotidiano, a gloria del tuo nome! La voce di un educatore beato del giorno di oggi: «Due cose non tramandare al domani: migliorarti e compiere un'opera buona» Anton Marti Slomšek, Bricciole |