Omelia (25-09-2012) |
Riccardo Ripoli |
Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica Arriva per ogni ragazzo il momento di uscire di casa per compiere scelte di vita guardando alla vita futura di adulto. Chi deciderà di formarsi una nuova famiglia, chi sceglierà di concentrarsi sulla professione, chi prenderà strade che lo portino al servizio del prossimo. In ogni circostanza verrà reciso definitivamente il cordone ombelicale, flusso continuo di amore e qualche alterco, per instaurare nuove relazioni, spiccare il volo nel mondo dopo una palestra durata tanti anni. Con questa frase il Signore non intende certo rinnegare Sua madre e i Suoi parenti, ma vuol farci capire che seguire una strada significa imboccarla senza guardarsi indietro. Quanti genitori tengono i figli legati a sé per tutta la vita, impedendo loro di fatto di crearsi un'autonomia, portandoli a dipendere dalla vita della famiglia di origine, in perenne conflitto tra il vecchio ed il nuovo. E' anche vero che oggigiorno tra l'insicurezza economica ed i problemi del lavoro sono gli stessi ragazzi a non voler uscire dal nido, ma è certo che ai genitori la cosa non dispiaccia e poco fanno per lasciarli liberi di prendere il volo, vuoi per amore, per aspettative su di essi o per egoismo. Quanti matrimoni falliscono per colpa di mamme troppo entranti, quanti lavori non vanno a buon fine per papà che mettono bocca nelle decisioni dei figli. Nelle scelte di vita dobbiamo essere un po' egoisti, specie nei confronti della nostra famiglia di origine, e guardare avanti, al nostro futuro, a ciò che vogliamo veramente. Attenzione però a non avere fretta, attenzione a non farsi prendere da facili entusiasmi e prendere decisioni affrettate. Quanti ragazzi si rovinano la vita per amori giovanili che spesso si rivelano fuochi di paglia. A diciotto, vent'anni si vede al ragazzo o alla ragazza come il meglio che esista, il primo amore importante, la chiave per varcare la porta ed uscire da quella casa che ci ha dato le origini e che ora è troppo stretta per noi. La voglia di libertà, di volare fuori e vivere come più ci piace ci porta a fare errori di valutazione, a non saper aspettare un momento in cui saremo più maturi e maggiormente in grado di badare a noi stessi. |