Omelia (30-09-2012) |
don Luciano Cantini |
Lo scandalo Chi scandalizzerà Oggi siamo immersi negli scandali di ogni tipo, qualità, intensità, ampiezza, coinvolgimento. Lo scandalo sembra colpire ogni ambiente: politico, economico, sociale perfino quello ecclesiale, quasi ad arrivare a pensare che ormai gli scandali non scandalizzano più. Letteralmente lo scandalo è un inciampo, una caduta in basso, non senza conseguenze. Nella scrittura e nel vangelo lo scandalo è essenzialmente ciò, o colui, che allontana da Dio, ma... e questo Ma va scritto con la lettera maiuscola e in grassetto, di quale Dio si parla? Gesù stesso è pietra di scandalo (Rm 9,33), la passione (Mc 14,27) e la croce stessa è considerata scandalo (Gal 5,11). Il Dio per cui Gesù stesso è scandalo è il Dio dell'ufficialità, quello annunziato dal potere religioso, mantenuto dalla religiosità popolare; è il Dio delle regole e dei decreti, il Dio dei riti e del tempio, quello dei sacrifici, del puro e dell'impuro, il Dio che separa chi gli appartiene ed è nel recinto da chi ne rimane al di fuori. Nei confronti di questo Dio Gesù si presenta come scandalo e non ha scandalizzato abbastanza perché l'uomo nella sua storia ha ricompreso e riassorbito il suo scandalo e la caricatura di Dio con le sue regole, i suoi riti, le sue devozioni, i suoi steccati ancora è fortemente presente e ingenera sottomissioni e paure. Chi non è contro di noi è per noi Gesù ci chiede di liberarci da una visione settaria, gelosa, chiusa. Il primo scandalo è proprio quello di credere di possedere Dio, di essere gli unici depositari del suo volto perché seguiamo lui. Il volto di Dio è rivolto a tutti e ogni "piccolo" ne è il custode (Mt 11,25); Gesù non afferma che tutti debbano appartenere al gruppo dei suoi discepoli, il volto di Dio travalica i confini della chiesa. Escludere coloro che "non ci seguono" è una pretesa, un potere che non ci deve appartenere per non esserne posseduti e scandalizzati. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me Gesù parla dello scandalo nei confronti dei piccoli. Qui la parola scandalo diventa delicatissima i piccoli sono i custodi del volto autentico di Dio negato ai sapienti e gli intelligenti. Il Mistero stesso di Dio si rivela proprio nella piccolezza, il Signore Gesù si è fatto piccolo per noi e tra noi e chi crede il lui è costituito in piccolezza. Lo scandalo di cui oggi si parla è un'aggressione alla evangelica piccolezza del credente. Non sono i bambini o gli ingenui, non è un'affermazione moralistica o pseudo-tale, ma coinvolge ogni credente ... coinvolge ciascuno di noi in quanto credenti e diventati piccoli. Ti è motivo di scandalo Lo scandalo dei piccoli credenti va intuito come lo scandalo del piccolo credente che è in ciascuno di noi. La mano, il piede, l'occhio "ti è motivo di scandalo" ... Gesù non parla dello scandalo che può coinvolgere gli altri, ma lo scandalo verso se stessi, verso il piccolo credente che è in ogni suo discepolo ... a rischio è quella immagine di Dio che il Signore ha donato in ciascuno di noi che ci rende liberi e capaci di amare e di entrare nella relazione con gli altri piccoli. Occorre prestare attenzione al proprio agire (mani), al nostro andare, alla nostra storia (piedi) a quello da cui ci lasciamo coinvolgere (occhi) per non diventare un ostacolo (scandalo) a noi stessi e alla nostra fede. Non si può perdere il dono che abbiamo ricevuto e che immerge (battezza) la nostra vita nella vita del Figlio di Dio che, obbediente all'amore del Padre, si fa piccolo fino alla croce. |