Omelia (08-02-2004) |
don Marco Pratesi |
Prendi il largo! Per la riflessione sul Vangelo offro una sintesi di alcune idee della "Novo millennio ineunte", soprattutto i nn. 15 e 58, dove il Papa si sofferma sull'espressione del vangelo odierno "Duc in altum", "prendi il largo". Come chiesa, facciamo spesso l'esperienza dei discepoli descritta nell'episodio della pesca miracolosa: «Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla». Le attività, i progetti pastorali a volte, forse spesso, vanno incontro al fallimento e lasciano un senso di frustrazione e di avvilimento. È il momento della fede, della preghiera, del dialogo con Dio, per aprire il cuore all'onda della grazia e consentire alla parola di Cristo di passare attraverso di noi con tutta la sua potenza: Duc in altum! È il momento di contemplare il volto di Cristo: considerare Gesù, nei suoi lineamenti storici e nel suo mistero profondo, riconoscerlo e accoglierlo nella sua molteplice presenza nella Chiesa e nel mondo, scoprirlo come senso della storia e luce del nostro cammino. La preghiera ci fa vivere questa dimensione. Essa ci ricorda costantemente il primato di Cristo, della vita interiore e della santità; primato che non è possibile vivere senza un continuo ascolto della Parola di Dio. Di questa Parola Pietro e i primi compagni si fidarono: gettarono le reti «e presero una quantità enorme di pesci». Il braccio di Dio non è paralizzato: il Figlio di Dio compie anche oggi la sua opera; però dobbiamo avere occhi penetranti per vederla e un cuore grande per diventarne noi stessi strumenti. Se poi davvero abbiamo contemplato e amato Cristo, ci sentiamo invitati ancora una volta a metterci in cammino: "Andate dunque e portate a tutti la Buona Notizia". Il mandato missionario ci invita allo stesso entusiasmo che fu dei primi cristiani: possiamo contare sulla forza dello stesso Spirito che ci spinge a ripartire oggi sorretti dalla speranza. Guardiamo allora avanti, e prendiamo il largo sulla parola di Cristo: "Duc in altum!" All'offertorio: Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci apra alla fiducia, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente. Al Padre Nostro: Chiediamo al Padre che anche oggi il suo Nome sia santificato, che tra gli uomini Dio sia riconosciuto e accolto come Padre: |