Omelia (07-10-2012)
don Luca Orlando Russo
I due diventeranno una carne sola

Il brano evangelico di questa XXVII domenica del Tempo Ordinario è un invito forte, da parte di Gesù, a ricuperare il genuino progetto di Dio circa la vita coniugale. È una esortazione ai credenti a superare decisamente ogni forma di legalismo, che nasconde in realtà un gretto egoismo e l'incomprensione dell'autentico significato della coppia e della sessualità umana nel progetto di Dio.
Ben si evince questa mentalità dal modo di affrontare la Scrittura dei farisei, che parlano di "permesso" concesso da Mosè. Gesù, al contrario, si accosta alla Scrittura per leggervi la volontà di Dio, nella certezza che compierla è l'unica via di salvezza per gli uomini. Non è un caso, infatti, che Gesù, a differenza di chi ha ormai il "cuore indurito", impermeabile alla Parola di Dio, può invocare il progetto originario di Dio sulla coppia.
È un annuncio di salvezza quello di Gesù: ora è possibile ritornare al progetto originario che la Genesi presenta con un versetto di una intensità unica, citato da Gesù stesso: "... i due saranno una carne sola ...". Essere una realtà unica significa, senza mezzi termini, una integrazione piena e definitiva tra uomo e donna. Solo in questa integrazione c'è la possibilità di realizzarsi.
Come, infatti, insegnano i primi due capitoli di Genesi, l'esistenza umana non è un'esistenza individuale: nessun individuo al mondo si può realizzare da solo, in quanto tale; ciascuno si realizza, in quanto si pone in comunione con un altro, in particolare con un altro di sesso opposto. La dimensione dell'esistenza non è dunque la dimensione individuale, ma quella di coppia; l'essere umano non è o maschio, o femmina; è, invece, l'uomo e la donna insieme: è l'integrazione dell'uomo e della donna. Un'integrazione che, una volta avviata, per giungere a pieno compimento, richiede molto, molto tempo. Quanto tempo? Ma è ovvio! Tutto il tempo disponibile, ossia, giusto giusto, tutta la vita.
A questo ideale si richiama Gesù. Questo ideale egli propone a chi lo ascolta, a chi accetta di entrare nella logica dell'amore dono. Ma perché questa logica si faccia largo nel cuore dell'uomo, sarà necessario che l'uomo prenda confidenza con l'amore dono che si è incarnato nella follia dell'amore crocifisso e risorto di Gesù (cfr Gv 12,32). Infatti, solo alla luce della follia della gratuità dell'amore pasquale di Gesù apparirà comprensibile la follia della gratuità di un amore coniugale monogamico usque ad mortem.
Buona domenica e buona settimana!