Omelia (08-10-2012)
Riccardo Ripoli
Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione - Il Buon Samaritano

Tutte le volte che siete stati in difficoltà davanti ad una disgrazia, per la perdita del lavoro, a causa di una lite in famiglia ed in centomila altre situazioni avreste voluto qualcuno vicino a voi, che vi tenesse l
a mano, vi desse un incoraggiamento, e magari qualcuno c'era, ma in certi momenti abbiamo bisogno della vicinanza di tutti coloro che conosciamo, che incontriamo. Ci facciamo una ragione se camminando per la strada non riceviamo un supporto da chi non comprende la nostra situazione, ma tra quelli che la conoscono vorreste un aiuto, una parola, un sorriso, un po' d'affetto. Eppure quante persone incrociamo nel nostro cammino, con quanti entriamo in confidenza e li chiamiamo "amici", ma ci passano accanto, ci vedono moribondi, disperati, tristi, inconsolabili e passano oltre, andandosene per la propria strada senza degnarvi di uno sguardo. Vi fa piacere una situazione del genere? Pensate che sia una cosa giusta? Ecco, allora non fate lo stesso. Pensate a quante volte avete visto un barbone, un povero, uno zingaro chiedere l'elemosina e letto la sofferenza sul suo volto. Contate le ore trascorse in ufficio senza esservi mai degnati di chiedere ad un collega la ragione per la quale era triste. Riflettette se avete visto mai un anziano o un malato da solo abbandonato in un ospizio o nel letto di un ospedale.
Nessuno potrà dire un giorno "io non sapevo", ci siete passati vicino, lo avete guardato e non avete fatto nulla per lui.
Ora ditemi che non sapete che ci sono migliaia di bambini abbandonati, maltrattati, abusati, odiati dalle proprie famiglie, che cosa avete fatto per loro? Sono essi il vostro prossimo, coloro ai quali curare le ferite, da accogliere nel proprio cuore, da prendere in affidamento.