Omelia (14-10-2012)
Riccardo Ripoli
Seguimi

Chiama noi a seguirLo nell'accogliere un bambino, chiama i missionari a portare la Sua Parola nel mondo, chiama i sacerdoti per dare supporto a tutti noi, chiama i volontari ad aiutare tante persone in difficoltà.
Essere chiamati non vuol dire essere migliori, vuol dire che il Signore ha fiducia in noi, pur nel rispetto delle nostre scelte, giuste o sbagliate che siano. Chiaramente ogni nostra scelta forte potrebbe avere una conseguenza.
Mi viene sempre in mente Giuda. Scelto dal Signore, tenuto vicino anche quando Gesù sapeva benissimo che cosa avrebbe fatto, nella speranza che cambiasse idea.
Giuda traditore, visto da tutti come il più grande dei peccatori, che per soldi vende il Figlio di Dio, il suo Maestro, ma che poi si pente.
Mi piace pensare questo di lui, un peccatore pentito, pentito al punto da fare un gesto inconsulto, sbagliato, ma un gesto per lui riparatore.
Mi piace pensare che quando Gesù sulla croce dice "non imputar loro questo peccato", si riferisca anche a lui.
Questo per riflettere che tutti noi, qualsiasi brutta cosa abbiamo fatto nella vita, possiamo sempre avere il perdono di Dio se amaramente pentiti nel profondo del cuore.
Allo stesso modo anche noi dobbiamo perdonare chiunque sbagli, qualunque peccato grande possa aver fatto.