Omelia (14-10-2012) |
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Il tema del Vangelo di oggi è davvero importante: si parla del Regno di Dio e di chi ne può far parte, e come. Avete capito bene: sembra che il Regno di Dio non sia per tutti! Anzi sembra che molti ne siano e ne saranno esclusi. Attenzione però, Gesù, agli apostoli che lo interrogavano quasi per essere sicuri che fossero in regola e che avessero seguito tutte le istruzioni (come ad esempio aver preferito lo stare con lui piuttosto che continuare a vivere secondo le proprie abitudini), ebbene ad essi risponde: "Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio". Che cosa significa tutto questo discorso? Entriamo ancor di più nell'argomento e ripensiamo all'incontro del giovane ricco con Gesù. Il punto mi pare di capire sia questo: facendo un paragone è come un bambino che segue tutte le regole della scuola e pertanto non urla, alza la mano prima di parlare, rispetta i giochi dei compagni, fa sempre i compiti a casa, eppure nel suo cuore sente che manca qualcosa! Così ha fatto Alessandro, che un giorno quasi in lacrime si è rivolto alla sorella maggiore chiedendole: "Secondo te che faccio di male, perché non mi sento accolto dai miei compagni; malgrado io rispetti tutte le regole dei giochi: non rubo mai, se gli altri giocano non li disturbo. Figurati che oggi ho fatto anche i complimenti a Mattia per il suo disegno! E lui non mi ha invitato a casa sua! Che cosa devo fare di più?!" La sorella quasi commossa lo abbracciò forte e raccolse tutte le lacrime del fratellino. Poi, sicura che si fosse calmato gli disse: "Ecco trova spazio nel tuo cuore per i tuoi amici; lascia pure che vengano a trovarti per stare un po' insieme. Ascoltali se ti confidano delle cose". Alessandro era alquanto titubante al riguardo: con tutti i compiti che aveva da svolgere e gli esercizi di musica, quando avrebbe trovato il tempo di giocare? E ancora, i suoi giochi erano di ultima generazione e per averli aveva dovuto studiare tanto, se gli era meritati insomma! Alessandro come il giovane uomo davanti a Gesù, il quale gli propone di dare ai poveri i suoi averi, si trova davanti ad una scelta: continuare a fare le cose giuste, che portavano a risultati sicuri oppure provare una nuova strada: la strada dell'amore gratuito. La nuova strada è quella indicata da Gesù, che non prevede meriti e che è complessa e imprevedibile poiché richiede un'attenzione speciale agli altri proprio come a se stessi! Risulta strano alle orecchie del ricco: donare tutto per avere tanto; ebbene questa è la scommessa che gli propone Gesù. L'amore per l'amico non si misura con i meriti, con le regole attese o disattese: nasce piuttosto dal nostro cuore e più sarà il tempo e lo spazio che diamo, maggiore sarà la nostra gioia. L'inganno in cui può cadere una persona ricca o un ragazzo che ha tante cose, è sentire che quelle cose, quei giochi come nel caso di Alessandro, siano sufficienti per essere contenti per sempre. Ebbene come dimostra il caso riportato dal Vangelo e quello del mio amico: non è abbastanza "il fare il proprio dovere per sentirsi a posto"; il cuore dell'uomo infatti è stato plasmato per cose più grandi: per amare e per il Regno di Dio. Gesù nei confronti dell'uomo ricco può apparire severo, esigente mentre a ben guardare gli indica la strada che porta alla vera gioia. Gesù non gli dice che è tutto sbagliato, ma che per avere la vita eterna bisogna seguirlo, il che vuol dire aprirsi agli altri, dare a chi è più povero, contare sulla legge dell'amore: più dai e più gioia senti nel cuore. Commento a cura di Antonella Stolfi |