Omelia (09-10-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Galati 1,15

Dio mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia
Gal 1,15


Come vivere questa Parola?

"Mi scelse fin dal seno materno"! Un'espressione che fa pensare. Oggi si è propensi a pensare al feto come a qualcosa di irrilevante tanto che lo si può manipolare, si può decidere se farlo andare avanti o eliminarlo. E qui, Paolo ci dice che su di esso Dio ha già un progetto d'amore: lo ha scelto! Certo, Paolo sta parlando di se stesso e in relazione alla particolare vocazione di cui prenderà coscienza sulla via di Damasco. Ed io, tu, ogni uomo non può dire la stessa cosa di se stesso?

Ogni essere che si affaccia alla vita non vi approda per caso: Dio lo ha desiderato, Dio lo ha chiamato. Apriamo la Genesi e troviamo: "Dio disse... e fu". Un giorno Dio ha pronunciato il mio nome ed io ho iniziato ad esistere. Anch'io sono stato desiderato, chiamato con la sua grazia. Anche su di me egli ha intessuto un sogno stupendo, di cui forse non ho ancora preso pienamente coscienza. È così per tutti!

In questa scelta è la mia grandezza: voluto da Dio e non comparso per caso!

In questa chiamata il segreto della mia realizzazione: ho un posto, un compito da svolgere nel mondo che mi rende collaboratore di Dio e mi fa porre accanto ai fratelli con un ruolo ben preciso. Nessuno può dire: io sono inutile!

E questo vale per ogni uomo, anche per il piccolo che sta formandosi nel grembo materno e ancora non sa nulla della sua grandezza, anche per il vecchio che ne ha perso il ricordo...

Voglio sostare, quest'oggi, in contemplazione di questo dono stupendo che è la vita. Chiederò poi al Signore di farmi comprendere e approfondire la chiamata con cui mi ha raggiunto e continua a raggiungermi ogni giorno, per potervi rispondere con prontezza e gioia.

Mio Dio, quanto sei grande e quanto meravigliose sono le tue opere! Contemplo in me e intorno a me il miracolo della vita e percepisco l'eco della tua voce che mi chiama a rendermene responsabile, a collaborare con te e con i fratelli, svolgendo il compito che mi affidi, perché essa fiorisca in pienezza.

La voce di un lebbroso

Sento che la vita - questo breve momento per il quale nacqui, questo spazio aperto sull'infinito, in cui sono germogliato e che ora devo gestire - è un miracolo grande
Lino Villachà