Omelia (13-10-2012)
Monaci Benedettini Silvestrini
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio

Le parole che ascoltiamo oggi riecheggiano l'inizio del Vangelo di Luca, quando una donna benedice Maria, come aveva fatto Elisabetta, vedendo avverarsi in lei le promesse fatte ad Abramo. E' la tipica lode di una madre che invidia un'altra madre. Gesù risponde, chiarendo il vero oggetto della beatitudine: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano". La vera beatitudine di Maria non consiste nella sua maternità fisica, né perché avvertiva che l'Eterno prendeva il ritmo e la cadenza dei suoi giorni, ma fu beata perché ha creduto. Maria fu la prima che ascoltò e disse: "Eccomi, sono la serva del Signore". La sua maternità, prima che nel ventre, fu nell'orecchio e nel cuore. Essa obbedì, e per questo fu madre. La sua stessa beatitudine è quindi di chiunque accoglie il seme della Parola. Per l'ascolto di Maria il Verbo di Dio si è fatto sua carne. L'ascolto, come lo fu all'inizio, così resta per tutto il tempo successivo il principio dell'incarnazione. Ora Gesù che annuncia la Parola diviene la Parola che lo annuncia. Si passa dal tempo di Gesù a quello della Chiesa. Essa nell'ascolto e nella custodia della Parola, si fa contemporanea a lui. Il Verbo, fatto carne in Gesù nel seno di Maria, è tornato ad essere Parola scritta per farsi carne in chi l'ascolta.