Omelia (08-02-2004) |
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Chiamati per costruire il Regno di Dio Le letture di oggi ci hanno raccontato la vocazione di tre personaggi, la cui vita era stata fino allora molto ordinaria: Isaia, un nobile di Israele; Paolo, un rabbino giudeo; Pietro, un pescatore del lago di Tiberiade. Nella loro persona, la chiamata di Cristo è rivolta anche a ciascuno di noi: tutti abbiamo il compito di costruire il regno di Dio. - Siamo intimamente convinti della realtà di questa missione? Troppo a lungo si è lasciato credere ai semplici fedeli che l'apostolato non era affare loro, ma riservato solo a specialisti, come sacerdoti e religiosi. È stato un grave errore, dal quale si cerca di uscire con grande difficoltà. Quanti nelle nostre comunità parrocchiali non hanno ancora accettato lo slogan, ripetuto cento e mille volte: "Nella Chiesa tutti sono responsabili". - Come esercitare questa responsabilità? Comunque siano le nostre abitudini di vita, il nostro grado di istruzione, noi abbiamo la possibilità di dare un'autentica testimonianza della nostra fede, semplicemente impegnandoci a vivere da discepoli di Cristo e anche accettando, per quanto ci è possibile, delle responsabilità nell'Azione Cattolica, nell'animazione liturgica, nella catechesi, nella promozione della buona stampa, ecc. Condizione indispensabile: essere impregnati in profondità degli insegnamenti del Vangelo, perché siano in noi una sorgente inesauribile di luce, di forza, di giustizia, di pace e di amore. Di qui la necessità di vivere "in Cristo", con la preghiera, la meditazione, la lettura della Bibbia, per irradiare Cristo. |