Omelia (16-10-2012) |
Riccardo Ripoli |
Date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo Cosa dobbiamo donare agli altri? Il nostro superfluo? Quello che non ci interessa, ciò che non ci serve più? Sarebbe facile. Madre Teresa diceva che un dono non venga dal superfluo, il dono deve fare male, affinché il donatore possa anzitutto edificare se stesso. Che merito ci sarebbe a donare un'ora l'anno del proprio tempo? Se una persona è impegnatissima, ma donasse agli altri un paio di ore alla settimana o un intero pomeriggio per dare lezione ai bambini, farli giocare, andare a trovare un anziano o un malato, sarebbe gratificante sopratutto per colui che dona perché il sacrificio darebbe valore alla cosa. Pensate se la persona che amate vi dedicasse dieci minuti al giorno del suo prezioso tempo, il rapporto finirebbe, ma come è bello se quando avete bisogno lei o lui son lì, fosse anche solo con un messaggio. Le persone che aiutate si accorgono se voi siete lì per loro con amore o solo di passaggio in maniera distratta con la testa altrove. Nel primo caso sapranno ricompensarvi con amore e questo vi gratificherà dandovi maggior forza per andare avanti. Se doniamo noi stessi con amore, sarà una catena senza fine che nessuno potrà spezzare e diventerà più forte ad ogni anello che aggiungiamo. |