Omelia (21-10-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno (Eb 4,16)

Come vivere questa Parola?
Sulla strada per salire a Gerusalemme, racconta in queste domeniche l'evangelista Marco, ci sono dei momenti che lasciano sgomenti i discepoli che camminano con Gesù e anche noi che cerchiamo di seguire il Maestro passo dopo passo. I temi affrontati nell'insegnamento non sono tra i più semplici e facilmente comprensibili, tanto meno se per la terza volta si preannunciano degli avvenimenti che riguardano il Figlio dell'uomo nella città santa: sarà consegnato ai capi, lo condanneranno a morte, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno, lo uccideranno (cf Mc 10,33-34). Verbi che richiamano la sorte del Servo del Signore nei Canti di Isaia, l'ultimo dei quali la liturgia oggi in parte ci presenta (cf Is 53;2.3.10-11).
In questo contesto viene inserita la scena singolare e simpatica dei due discepoli, fratelli, pescatori, tra i primi che subito lasciarono tutto per seguire Gesù. Sembra come se Giacomo e Giovanni non avessero sentito tutti quei verbi quando si avvicinano al Maestro con una richiesta quasi ingenua, proiettata al loro futuro: sedere alla destra e alla sinistra nella gloria del Signore. Sono convinti di potercela fare - perché Gli stanno vicino già ora, perché Gli sono fedeli, perché possono bere il calice che Lui beve, anche se sarà amaro. Una richiesta che suscita indignazione tra i compagni, forse perché convinti anche loro di essere degni dei posti di prestigio, ora e nel futuro. Allora Gesù, di nuovo, come all'inizio di sequela di ciascuno di loro, li chiamò a sé e pazientemente chiarisce ancora una volta che cosa vuol dire essere grande ed essere piccolo. Vicino al trono o all'ultimo posto, il Figlio dell'uomo e ogni suo discepolo è e rimane colui che serve! Che dona la propria vita in riscatto per molti! Il Figlio dell'uomo che dopo la passione e morte risorgerà il terzo (cf Mc 10,34).
È questa la missione del Servo del Signore che si addosserà le iniquità di molti, li giustificherà e dopo il suo intimo tormento vedrà la luce (cf Is 53,11); è la missione del sommo sacerdote che prende parte delle nostre debolezze e con il suo sacrificio ci avvicina al trono di Dio, alla destra del quale è il suo posto e da dove elargisce per sempre la sua benevolenza. A questo trono sono invitati ad accostarsi Giacomo e Giovanni. Ed ognuno di noi. Per trovare grazia e misericordia ed essere aiutati al momento opportuno. Per essere umili servitori della sua Parola in mezzo a tutti i popoli della terra.

Signore, che guardi dal cielo e vedi tutti gli uomini: dal trono dove siedi scruta tutti gli abitanti della terra e vieni in nostro aiuto! Sia su di noi il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo! (cf Sal 33)

Dal messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria Mondiale 2012
Con il beato John Henry Newman vorrei pregare: "Accompagna, o Signore, i tuoi missionari nelle terre da evangelizzare, metti le parole giuste sulle loro labbra, rendi fruttuosa la loro fatica".