Omelia (25-10-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Efesini 3,17a Il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori Ef 3,17a Come vivere questa parola? Il brano di Ef 3,14-21 è la logica conclusione di un'articolata argomentazione sul ministero apostolico di Paolo, un ministero che fa parte del disegno salvifico di Dio secondo il quale sia i pagani che i giudei sono stati chiamati a formare insieme un solo corpo e a partecipare alla medesima eredità. Ora però Paolo piega le ginocchia e in questo atteggiamento di umile fiducia si rivolge al Padre - autore del disegno salvifico. La preghiera confidente e personale diventa anche preghiera di intercessione per tutti i credenti - con un unico grande desiderio: che Cristo abiti, per mezzo della fede, nel cuore di ciascuno. Tre sono le suppliche di Paolo. La prima (3,16-17) viene effettuata sulla base della gloria divina manifestata nella storia della salvezza: grazie al dono dello Spirito e ad una comunione personale con Cristo, resa possibile dalla fede, la persona viene da Dio raggiunta e coinvolta nel centro stesso del suo essere. La vita di fede, in comunione con Cristo ed il suo Spirito porta all'atteggiamento dell'amore oblativo come espressione generosa, perseverante e costante. La seconda (3,18-19a) riguarda il dono della conoscenza, data non dalla ragione ma dalla rivelazione dell'amore di Cristo - un amore talmente grande da non poter essere contenuto o imprigionato dentro qualunque espressione lessicale o dimensione spaziale. Questa conoscenza è in continua crescita, dinamica: più si ama, più si conosce, e viceversa. La terza (3,19b) ci illumina il fine supremo del processo di conoscenza: arrivare ad una pienezza, quella di Dio; che ci è rivelata da Cristo, dal suo amore. A questo punto, l'orante individuale ora lascia spazio alla comunità: è il noi che innalza ancora la sua lode a Dio, con la certezza che Lui può compiere in noi molto più di quello che noi siamo capaci di chiedere. Convinzione che anche noi, oggi, condividiamo ed esprimiamo con il nostro Amen: A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! AMEN. (3,20-21) La voce del beato testimone che oggi ricordiamo «L'amore è la più benefica, universale e santa di tutte le forze naturali, per la quale l'uomo può evadere dalla clausura dell'io per donarsi, e diventare fonte viva e luminosa di altre vite nel mondo» don Carlo Gnocchi |