Omelia (28-10-2012)
padre Paul Devreux


Bartimèo, figlio di Timeo, è una persona eccezionale, che vuole vivere e non si accontenta. E' un cieco che però ci vede bene per quel che riguarda gli affari; in atti riesce a mettersi in un punto molto strategico, dove devono passare i pellegrini che salgono in pellegrinaggio a Gerusalemme, i quali si sentono obbligati a fargli l'elemosina per sentirsi buoni e giusti.

Di per se è uno che ha raggiunto una posizione tranquilla, perché non deve faticare molto per vivere. Di positivo ha il fatto che lui sa di essere cieco, e questo non è scontato. Essere cieco fisicamente è brutto, e mi spaventa l'idea che potrebbe capitare anche a me, ma significa anche non vedere la Luce, non vedere Dio, non avere né prospettive né futuro, vivere in un mondo di tenebre; ma può capitare che ci si abitui.

Bartimèo no, e quando sente che passa Gesù, si mette a gridare, e questo è il suo secondo punto di forza. Non si vergogna e grida, prega con intensità. E uno che ha ascoltato Gesù, o ne ha sentito parlare, anche perché non è la prima volta che Gesù passa di li.

Tra lui e Gesù si frappongono due tipi di persone che chiamerei i diavoli e gli angeli.

I diavoli sono quelli che lo rimproverano dicendogli di non disturbare, di stare attento, di non fidarsi, come succede anche oggi a chi desidera incontrare e fare sul serio con il Signore. Possono essere gli amici, i collegi di lavoro. A volte siamo anche noi preti o qualche fedele devoto ma pieno di paure, perché il suo grido disturba la nostra tranquilla sequela.

Poi ci sono gli angeli, che sono quelli che gli dicono: "Coraggio, ti chiama".

Ma perché Gesù aspetta che gridi, mentre altre volte è lui che prende l'iniziativa di andare incontro ai malati e a guarirli? Gesù vuole formare noi a diventare tramite tra Lui e chi lo cerca. Inoltre vuole essere sicuro che Bartimèo desideri veramente essere guarito. Infatti prima gli domanda che cosa vuole. Se quello si fosse limitato a dirgli che aveva finito le sigarette, gli avrebbe comperato le sigarette e basta. Questa battuta ci può fare sorridere, ma è una tragica realtà che succede tutti i giorni; i fatti tutti quelli che si danno da fare per aiutare, sanno che la cosa più difficile è aiutare chi non vuole esserlo o non ne vede la necessità.

Bartimèo è uno che desidera essere aiutato veramente, e Gesù lo vede dal fatto che butta il mantello, cioè tutto quello che ha e balza in piedi per andare da Gesù, e dopo si mette a seguirlo. Gli amici avranno detto che hanno perso Bartimèo, perché se n'è andato appresso a quello là, ma per lui inizia veramente una nuova vita.

Il cieco posso essere anche io. Per esempio quando il Signore mi propone di camminare con Lui verso la luce, e io reagisco dicendo che non ho voglia, che sto bene seduto nel mio cantuccio, dove posso vivere di rendita. Anche San Paolo era cieco, convinto di fare la volontà di Dio perseguitando i cristiani. Sapere di essere cieco, non è scontato, ma la conseguenza è che perdiamo delle belle opportunità.

Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me e di tutti coloro che preferiscono le tenebre alla luce.