Omelia (31-10-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Efesini 6,1-4 Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto: onora tuo padre e tua madre! Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: perché tu sia felice (...). E voi padri non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore. Ef 6,1-4 Come vivere questa Parola? È un'esaltazione della relazionalità più bella e naturale, sgorgata dall'amore forte e tenerissimo di Dio. Obbedire ai genitori vuol dire oggi, tener conto anzitutto che la vita ci è venuta da Dio ma attraverso di loro. Onorare significa rispettarli, anche quando, per la debolezza dell'umana natura, avessero sbagliato o - il cielo non voglia - fossero caduti molto in basso. È confortante la promessa: sarete felici. Come a dire: onorare i genitori è aprire la strada alla benedizione di Dio nella pace del cuore. Quanto all'esortazione rivolta ai genitori si rivela importante e attuale. Bisogna fare della famiglia, della casa un ameno e caldo luogo di ascolto e di attenzione. Non è questione di abrogare la correzione. A volte è necessaria ma è il modo che conta! Se la realizzi con ira, violenza verbale o d'altro genere, è controproducente e devastante. Signore, fa di me uno strumento di relazioni buone, pacifiche, all'insegna del tuo amore che diventa vicendevole impegno di comprensione, di incoraggiamento, di profonda intesa. La voce di un grande educatore santo San Giovanni Bosco vide in sogno Gesù che gli diceva: "Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici". |