Omelia (01-11-2012) |
Riccardo Ripoli |
Rallegratevi ed esultate La bellezza dell'avere Fede in Dio, ciò che fa la differenza con chi non crede, è la capacità di riuscire a vedere le cose brutte che ci capitano nella vita come una benedizione, come un qualcosa che ci avvicina a Dio, alla meta finale del nostro viaggio verso la vita eterna. E' Gesù nel Vangelo a dircelo, a promettercelo. Con estrema dolcezza ci dice chi saranno coloro che ospiterà nella Sua casa. I poveri in spirito. Non i forti, i potenti, i re, i miliardari, i vip, ma i "poveri in spirito", coloro che nella loro umiltà sanno di dipendere da Dio e a Lui si affidano. Quando i miei ragazzi cercano di farsi vedere uno più bravo dell'altro dico sempre loro che il più bravo è colui che è meno bravo. Gli afflitti. Chi ha nel cuore il dolore per la perdita di un figlio, un marito, un genitore, chi ha perso tutto per un terremoto. Ai miei ragazzi mostro le ferite dei loro cuori, la loro afflizione, le loro pene, poi alzo loro gli occhi e gli mostro quello che oggi hanno, il futuro roseo che li attende. Il Signore si è già manifestato con loro consolandoli. I miti. Chi con calma e pazienza dona un sorriso a chi inveisce contro di lui. I ragazzi si sa sono impulsivi ed i miei non sono da meno, ed ogni tanto alzano la voce, allora faccio loro vedere come Gesù contrastava i suoi detrattori, con mitezza. Avrebbe potuto rovesciarli dai loro piedistalli, disperderli in mille rivoli, farli a pezzi e dominare su tutti, ma la forza di Gesù è proprio questa, aver conquistato il cuore di miliardi di persone con il sorriso e l'amore. Coloro che hanno fame e sete della giustizia. Chi vede lo strapotere dei furbi e dei potenti che ogni giorno usano le leggi a proprio vantaggio è chiamato da Cristo a combattere, a cambiare le carte in tavola, a proporre un miglioramento nella situazione del momento. Sia esso il cambio di una legge o una modalità diversa di porsi con gli alunni. Quando i miei ragazzi mi chiedono "e noi cosa possiamo fare" ricordo loro quanto sia piccolo un semino e cosa riesca a fare con la sola forza che gli è stata donata da Dio. Nessuno di noi è troppo piccolo per cambiare il mondo, basta solo volerlo ed incamminarsi verso la giusta strada. I misericordiosi. Chi piange e si preoccupa davanti ad un bambino che chiede l'elemosina, ad un barbone che dorme al freddo sotto un pacco di cartoni, ad un anziano abbandonato in un ospizio. Dico ogni giorno ai miei ragazzi che essere misericordiosi è una condizione di essere, un qualcosa che abbiamo nel cuore, è il rispetto verso il prossimo, è immedesimarsi in lui e sentire sulla nostra pelle la sua sofferenza. I puri di cuore. Chi resta bambino dentro l'animo, chi non vede la malizia, chi non fa qualcosa con opportunismo, chi condivide tutto con gli altri, chi è pronto a dare la mano per fare amicizia e fare la pace. Ai miei ragazzi dico sempre "non diventate uomini e donne, restate bambini nel cuore". Giusto maturare, ma restare bambini significa apprezzare le cose semplici, interagire con chiunque come fosse il mio migliore amico. Gli operatori di pace. Coloro che al di là di tante parole e belle intenzioni si rimboccano le maniche ed ogni giorno escono per strada a portare un po' di cibo alle famiglie povere, che vedono le esigenze del vicino di casa e gli donano qualcosa per loro prezioso, un sorriso, una parola gentile, un semplice saluto. Ai ragazzi dico sempre che si può essere operatori di pace ogni giorno, ogni istante, basta non camminare a testa bassa e guardare negli occhi coloro che incontriamo, leggere in loro la sofferenza, la necessità e avvicinarcisi con amore, con dolcezza. Nessuno è troppo piccolo o troppo povero per donare un po' di gioia al nostro prossimo. I perseguitati a causa della giustizia. Coloro che pur facendo tutto bene, sono perseguitati da leggi ingiuste, come nel caso di dittature, ma anche all'interno della propria famiglia laddove uno dei coniugi sottometta l'altro, oppure i figli picchiano i genitori ormai anziani o i genitori abusano dei figli. Ai miei ragazzi insegno a ribellarsi alle ingiustizie, ma non sempre è facile e ci si trova spesso nella condizione di dover subire, di essere perseguitati per un proprio credo, per un ideale, per un'amicizia che abbiamo. Ecco, in questi momenti, il Signore è vicino a noi per darci la forza per accettare la nostra condizione, per ribellarsi affinché le ingiustizie finiscano, per contrastare con la mitezza e la purezza di cuore di un bambino. La gocciolina d'acqua sfonderà la roccia. Coloro che saranno insultati, perseguiti, calunniati a causa di Dio. Quanti assassini contro chi crede, quante volte siamo stati messi da parte perché abbiamo Fede, quante volte ci troviamo a dover subire le bestemmie di chi non ha rispetto per le nostre idee. Nella vita dei miei ragazzi ci sono stati tanti episodi nei quali hanno dovuto subire lo scherno degli altri, anche da parte degli adulti, anche da parte di coloro che sono chiamati a difenderli istituzionalmente o per scelta come nel caso dell'affido. Perseguitati per quello che dicono, per le denunce che fanno, per l'idea di voler seguire una strada, per il solo fatto di avere un'idea diversa da quella che altri vorrebbero che loro avessero. Per la loro Fede in Dio. Faccio loro coraggio, li supporto nell'avere coraggio delle proprie idee, di guardare lontano e vedere in fondo a questo cammino tortuoso che si chiama vita il volto dolce e sereno di Gesù che gioisce per la loro integrità e li attende per farli riposare fra le Sue braccia per l'eternità. |