Omelia (06-11-2012) |
Riccardo Ripoli |
Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto Abbiamo cominciato a camminare verso l'affido accogliendo in casa un bambino, poi è arrivata un'assistente sociale e ci ha chiesto se uno dei ragazzi che stava facendo una vacanza estiva con noi si sarebbe potuto trattenere a vita. Dopo qualche tempo venne una mamma disperata e ci chiese aiuto per le figlie abbandonate in un paese straniero e le accogliemmo. Poi un altro bimbo, un altro, ed un altro ancora, ed ecco che ogni giorno la nostra casa si riempiva. C'erano bambini che venivano da noi a giocare studiare e la sera rientravano in casa, altri che arrivavano da altre parti d'Italia per fare vacanze di Natale, Pasqua ed estive con noi, altri che si fermavano a vivere per periodi brevi, altri ancora che dopo dieci anni sono ancora con noi e ci hanno eletto loro famiglia principale. Oggi viviamo con nove ragazzi e non è accoglienza, non è affido, è comunione, è l'unione di più cuori e c'è ancora posto. Quello che insegno loro è accogliere come loro sono stati accolti; amare, come loro sono stati amati; unirsi, come loro fanno parte di noi e noi di loro. E' il Signore che ce lo chiede, che chiede a noi, suoi servi, di accogliere coloro che soffrono nella Sua casa, la nostra anima. |