Omelia (14-11-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 17,15-16

Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro, lodando il Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo.
Lc 17,15-16


Come vivere questa parola?

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù incontra dieci lebbrosi che dicono ad alta voce: Gesù, maestro, abbi pietà di noi! Gesù li guarisce - tutti i dieci, e li manda a presentarsi ai sacerdoti secondo la legge. Uno solo torna a ringraziare e lodare Dio. In questo episodio si può vedere raffigurata l'umanità intera: noi siamo i lebbrosi, peccatori davanti alla santità di Dio. Però, siamo amati da Dio, oggetti della sua misericordia gratuita. Siamo chiamati a far parte della nuova umanità salvata da Gesù. Bisogna rivolgersi a lui con umiltà: Gesù, Salvatore, abbi pietà di noi! Solo Dio può guarirci fino alla radice dell'essere, farci risorgere dalla morte del peccato per farci figli di Dio in Gesù suo Figlio prediletto. Questi dieci lebbrosi non sono guariti subito, avviene strada facendo, che si trovano guariti; quindi non è questione di essere già persone per bene per implorare la guarigione. Al contrario, Gesù è venuto per salvare ciò che era perduto, e la guarigione è la conseguenza della salvezza, non una condizione per incontrare Gesù. Il lebbroso guarito che ritorna da solo, ha il desiderio di vedere, di conoscere meglio il suo salvatore. Egli riceve fino in fondo una seconda guarigione, quella dell'essere, non è più lebbroso o peccatore: è figlio di Dio e discepolo di Gesù. Gesù conclude la conversazione chiedendo conto dagli altri nove. E' un richiamo che noi salvati, siamo responsabili gli uni degli altri, è una chiamata a testimoniare Gesù Salvatore ai fratelli.

Signore Gesù, abbi pietà di me! Tu hai dato alla Chiesa il mezzo più efficace per ringraziare il Padre: L'Eucaristia. Essa mi permette di entrare sempre più nel mistero del tuo amore personale per me. Signore, aiutami ad essere un discepolo sempre più credibile.

La voce di un Padre della Chiesa

Cerchiamo Dio per trovarlo e, dopo averlo trovato, cerchiamolo ancora. Per trovarlo bisogna cercarlo perché è nascosto; e dopo averlo trovato bisogna cercarlo ancora, perché è immenso. Egli sazia chi lo cerca nella misura in cui riesce a comprenderlo, e dilata la capacità di chi lo trova ...
Sant'Agostino