Omelia (17-11-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Luca 18,1 In quel tempo, Gesù diceva ai suoi una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai. Lc 18,1 Come vivere questa parola? Il Vangelo di oggi suscita, forse, la domanda: Ma che cosa vuol dire ‘pregare'? Pregare è il legame che ci unisce a Dio, il modo di relazionarci con Lui. Gesù dice che è una necessità, un bisogno umano. Afferma, addirittura che bisogna pregare sempre, cioè vivere ogni momento alla Sua presenza. Occorre essere consapevoli che, l'amore di Dio ci avvolge senza sosta, invitandoci a godere la felicità eterna con Lui. E questo incontro con Dio avviene nella semplicità della vita ordinaria, la quotidianità di ciascuno. Poi, Gesù dice che la preghiera deve essere perseverante, senza scoraggiarsi, senza stancarsi, come la vedova che di fronte al giudice ingiusto continuava a ripetere la sua causa. Il giudice non si preoccupa della situazione difficoltosa della vedova. Non avendo timore né di Dio né dell'uomo, agisce finalmente solo per proteggere i propri interessi, per non essere più importunato! Tale atteggiamento certamente non apre al dialogo né con Dio né con i fratelli. Anche Dio è giudice ma ben diverso! Egli farà giustizia a chi è fedele a Lui, a colui che persevera nella preghiera e nell'amore fraterno sempre, cioè fino alla fine. Signore Gesù, le ultime parole di questo episodio mi fanno riflettere. Dopo la risurrezione tu sei sempre qui in mezzo a noi. Fa' che la mia vita vissuta con te, diventi preghiera incessante di lode e gloria al Padre, preghiera che mi apre di più all'amore e alla solidarietà con tutti. La voce di un grande monaco teologo La preghiera è un'attività che sviluppa e arricchisce enormemente, sorgente di meriti, di soddisfazioni, di progressi spirituali di ogni specie. Il buon Dio ce ne impone la ripetizione e la continuazione per accrescere le nostre ricchezze. Giovanni Climaco |