Omelia (15-11-2012)
Riccardo Ripoli
Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli

Quante tentazioni ogni giorno della nostra vita. Quante volte abbiamo avuto la possibilità di cambiare strada e seguire il percorso sbagliato. Le vicende di tanti politici in questo periodo lo dimostrano, persone oneste che davanti alla tentazione di impossessarsi di soldi e potere scendono a patto con il diavolo. E' come se qualcuno avesse fatto vedere loro la via più semplice da seguire per avere una gioia, un appagamento seguendo la strada più corta, più facile. Quante volte queste tentazioni hanno sfiorato ognuno di noi, magari l'occasione con un ragazzo o una ragazza, oppure seguire un calciatore o un cantante come fosse la perfezione assoluta, oppure possedere uno status symbol magari rubandolo pur di averlo. Quanti falsi profeti, quanti che promettono la libertà, la gioia, l'affrancamento da pene e dolori. Ognuno di noi vorrebbe gioire, ognuno di noi vorrebbe non dover passare attraverso pene e tribolazioni, ma questa, che ci piaccia o meno, è la vita. Ci sono soddisfazioni e tristezze, malattie e periodi felici. Se cerchiamo la via più facile potremmo gioire per un po', ma vivremmo sempre con il pensiero di essere scoperti, e quando questo avvenisse malediremmo il giorno in cui abbiamo lasciato la strada maestra. Tanto vale, allora, camminare nel giusto, affrontare le tribolazioni della vita, godere di ciò che riusciamo a conquistare, in pratica seguire l'onestà. Per chi crede si tratta di seguire Dio, i Suoi insegnamenti e non seguire i falsi profeti che vengono ogni giorno a bussare alla nostra porta, illudendoci di poter essere felici nell'immediato senza fare alcuna fatica.