Omelia (18-11-2012) |
don Nazareno Galullo (giovani) |
Salvezza "faidate" o salvezza "faiconCristo"? Potenti parole di Gesù, che però pare non facciano più paura a nessuno. Oggi voglio essere pessimista: qui pare di vivere nella terra dove tutti sono felici e contenti e sinceramente non importa a nessuno più che un giorno ci sarà una fine. Quando parli di fine del mondo pensano tutti che ci si riferisca a presunte profezie Maya, ma in pochi davvero conoscono questo passo di Gesù. Ma di Gesù cosa conosciamo davvero? Solo le cose che ci fanno comodo? Questa parola è scomodissima, anche per me che ora scrivo comodamente da un Pc. Scomoda, perché parla di tribolazione. Sì, è citata una tribolazione, che vi invito ad andare a leggere sul vangelo. Per comodità la scrivo qui, si tratta di pochi passi prima del brano in questione: "...quei giorni saranno una tribolazione, quale non è mai stata dall'inizio della creazione, fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà. Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti che si è scelto ha abbreviato quei giorni. Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui, ecco è là", non ci credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti. Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto." Quei giorni saranno tribolazione. Si parla davvero di giorni tremendi, di qualcosa di sconvolgente che non c'è mai stato prima. Siamo già in quei tempi di tribolazione? Davvero non saprei dirvi, ma mi pare che sono sorti tanti falsi cristi e profeti. Andiamo al nostro messaggio: intanto non sappiamo né il giorno né l'ora. Abbiamo però dei segnali che ci invitano ad essere ancora più prudenti. Viviamo in tempi in cui la fede è messa a dura prova, in cui tanti abbandonano Gesù per seguire il proprio piacevole peccato, in tanti si osteggia la Chiesa gerarchica, profeti a tutto spiano che predicano qua e là da pulpiti mediatici, tragedie che si consumano come un bicchier d'acqua. A me pare che la grande tribolazione sia iniziata: è davvero difficile oggi essere credenti credibili e costanti. Lo dico soprattutto a voi giovani, che vi entusiasmate facilmente per Gesù, come pure facilmente Lo abbandonate per fare "così come fan tutti". E' questo il vero dramma: una fede forte e costante e non una fede "così come chiede il pubblico". Anche per noi sacerdoti è tempo di tribolazione da tutte le parti. Ma la speranza è una sola: che Cristo Misericordia è sempre accanto, e soprattutto che all'orizzonte c'è sempre l'Amore di Dio Padre. In sintesi: una vita cristiana vissuta nel quotidiano, sacramenti e Santa Messa, vita di testimonianza credibile, penso sia questa una ricetta che ogni giovane può e deve mettere in pratica oggi. Oggi, davvero di più non riesco a trovare. |