Omelia (19-11-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Apocalisse 1,3 Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e custodiscono le cose che vi sono scritte: il tempo infatti è vicino Ap 1,3 Come vivere questa parola? Le ultime due settimane del tempo liturgico ci propongono la lettura del libro della Rivelazione, quel libro misteriosamente affascinante che di per sé ci invita a riflettere sulle ‘cose ultime', ma che talvolta rischiamo a non comprenderlo nella sua portata pedagogica . L'Apocalisse, infatti, è un libro destinato ad accompagnare e a guidare il cristiano di ogni tempo nel suo cammino attraverso la storia. Ed è Gesù stesso a metterci accanto a noi, a camminare insieme a noi, a guidarci su sentieri luminosi, sul sentiero delle beatitudini. È proprio una beatitudine ad aprire questa lettera inviata sì alle sette Chiese dell'Asia, ma anche a ciascuno di noi: beato chi legge, beato chi ascolta, beato chi custodisce . Le beatitudini ci inseriscono in quella schiera degli uomini e delle donne che nella storia della salvezza hanno saputo ascoltare e mettere in pratica la parola del Signore, anche nelle situazioni più difficili; suppongono la perseveranza in quei atteggiamenti quotidiani che implicano il ricordo continuo dei tempi del primo amore (cf Ap 2,2-4), dal quale talvolta le prove e la stanchezza ci allontanano, o ci fanno anche cadere e non compiere più le opere di prima. Sarà beato invece, chi resta nella via dei giusti, chi riesce ad innalzarsi dalla caduta, chi nella legge del Signore ri-trova la sua gioia (cf Salmo responsoriale, Sal 1), la legge, la ascolta, la custodisce . La vede! Come il cieco mendicante seduto lungo la strada percorsa da Gesù che si avvicina a Gerico: sono gli occhi della fede che gli fanno leggere quel momento storico e salvifico che la vita gli presenta; sono le orecchie affinate all'ascolto dei suoni sottili che gli fanno percepire la grazia che passa; è il cuore fedele che custodisce il ricordo delle opere gloriose di Dio compiute nella storia e che gli fa gridare, sempre più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Il Signore si ferma, guarisce e salva: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato» (cf Lc 18,35-43). «Signore, che io veda di nuovo!» La voce di un poeta: Quando con brividi di freddo la paura mi assale ed io credo di non farcela più, una voce intima mi infonde coraggio, pronta ad aiutarmi mi tende la mano ... ed è di nuovo luce nella mia anima, di nuovo luce dentro i miei occhi ... E spariscono le tenebre, fuggono da me fantasmi e demoni; è sconfitto il serpente. Solo luce, luce, e per sempre luce. Ed io ora so che non smetterai mai di illuminarmi. Claudio Cisco |