Omelia (20-11-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Apocalisse 3,3

Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convertiti...
Ap 3,3


COME VIVERE QUESTA PAROLA?

Nelle lettere indirizzate alle sette Chiese incontriamo diverse formule che ritornano con insistenza e continuano a risvegliare in noi, lettori di oggi, la consapevolezza del tempo che passa. Colui che conosce le nostre opere non si stanca di ribadire il suo messaggio incoraggiante: anche nelle difficoltà più gravi in cui la Chiesa ~ la persona cade e ricade, l'atteggiamento vigile e umile ci aiuta a ricordare i doni che abbiamo ricevuto e la Parola che abbiamo ascoltato. La Parola ricevuta e custodita in noi non è rimasta "senza aver operato in noi quel che Lui desidera e senza aver compiuto quello per cui è stata mandata" (cf Is 55,11). Bisogna solo, e di nuovo, ri-convertirsi ad essa, lasciare che operi di nuovo visibilmente in noi e attraverso di noi.

Se poi questa conversione comporta fatica, dolore, impegno che sembra insopportabile, è solo il segno che, dice il Testimone fedele e verace, «tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo» (Ap 3,19). Anzi, sta sempre alla porta e bussa, pronto ad entrare in casa nostra, quando anche noi siamo pronti a cenare con lui. Forse basta solo scendere subito dal nascondiglio del sicomoro che ci distoglie dalle responsabilità. Per Zaccheo quel scendere ha dischiuso la porta del suo cuore alla salvezza e lo ha reso testimone di salvezza per molti (cf Lc 19,1-10).

Aiutami, Signore, a ricercare e risentire la Parola che Tu custodisci nel mio cuore; convertimi ad operare di nuovo, oggi e domani, il bene per il quale mi hai chiamato e consacrato.

Una voce contemporanea:

«Ogni uomo è tenuto a "custodire la Parola", a custodirla in se stesso, nella sua mente, nel suo cuore, nella sua intelligenza. Quando ci sarà piena sintonia tra la volontà, il cuore, l'intelligenza di Gesù e quella umana, l'uomo potrà ritenersi pienamente concorporeo con Gesù benedetto, la Sapienza di Dio fattasi carne. Custodire la Parola significa raggiungere una perfetta identità con Gesù nei pensieri, nella volontà, nelle opere»
Nicola Giordano, Associazione Vivere IN