Omelia (21-11-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Apocalisse 4,11 Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, per la tua volontà esistevano e furono create. Ap 4,11 Come vivere questa Parola? Con questo breve e solenne inno di lode al Dio intronizzato si chiude la prima parte della descrizione delle visioni celesti. Non si parla più della situazione delle Chiese, degli incoraggiamenti ai cristiani indeboliti dalle varie prove, delle promesse ottimistiche a coloro che vinceranno il male e si convertiranno a operare di nuovo il bene. Siamo invece trasportati nella sfera celeste, e con il salmista ci uniamo all'eco del "Hallelujah" del Salmo (cf Sal 150): lodiamo il Signore, Dio nostro, l'unico degno di ricevere la gloria, l'onore, la potenza. Lodiamo colui che sa giudicare con giustizia il nostro operare da servi fedeli (cf Lc 19,11-27), servi cioè che non nascondono i doni ricevuti e non cercano attenuanti alla loro pigrizia e svogliatezza, ma con ingegnosità compiono la missione loro affidata. Da veri servi fedeli ci incamminiamo oggi anche noi verso il tempio del Signore: come Maria che tutta si donò al Signore. In lei si compie pienamente la beatitudine che avvolge chi crede: in lei la Parola è adempiuta, la volontà di Dio per lei è il cibo quotidiano, sta alla presenza del Signore lodandolo continuamente perché ha guardato l'umiltà della sua serva, ha fatto per lei grandi cose, così come mostra la sua misericordia a quelli che lo temono, di generazione in generazione (cf Lc 1,48-50). Lui, l'Onnipotente, cui nome è Santo; Lui che riconosce suo fratello, sorella e madre chi fa la volontà di Dio (cf Mc 3,35); Lui, il tre volte Santo, Colui che era, che è e che viene (cf Ap 4,8). Maria, Tempio di Dio, madre di ogni credente, sostieni la nostra fede, la nostra preghiera, la nostra testimonianza, il nostro compiere la volontà di Dio. La voce di una sorella di clausura: «La preghiera d'intercessione, la preghiera liturgica dei salmi, cantata da un popolo che si fa voce del cosmo, e voce del mondo, in particolare dal popolo delle claustrali, che servono nel Tempio come Maria: sono alcune delle dimensioni della preghiera di una singola comunità monastica, come la nostra, che... entra nella preghiera che il Figlio, eterno Sacerdote, da sempre rivolge al Padre, restituendogli l'universo e il mondo in offerta redenta e purificata» suor Maria Francesca Righi, monaca dell'ordine cistercense della stretta osservanza; Monastero di Valserena - Pisa |