Omelia (22-11-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Apocalisse 5,9 Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, popolo e nazione... Ap 5,9 COME VIVERE QUESTA PAROLA? Il canto dei quattro esseri viventi e dei ventiquattro anziani prostrati davanti al trono continua la lode al Dio Santo e Onnipotente, e all'Agnello (cf Ap 5,6) ~ il titolo messianico che succede a quelli del v. 5: l'Agnello, che sta come immolato, viene identificato come leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide. L'inno (cf Ap 5,9-10.12-13) viene elevato a Gesù, il Messia davidico vittorioso, il servo del Signore, il Redentore, posto sullo stesso piano di Dio che nel capitolo precedente viene salutato come il Creatore. Gesù, il Messia, che alla vista di Gerusalemme nella quale sta per entrare (cf Lc 19,41) pianse su di essa perché non riesce a riconoscere Colui che le porta la pace e la salvezza; Colui che è in essa sarà immolato e riscatterà per Dio ogni uomo, di tutti i tempi; degno di aprire i sigilli del libro. Uno di quei sigilli apre la visione sulle anime dei martiri (cf Ap 6,9-11). Il loro grido per una giustizia punitiva di Dio su quelli che spargono sangue diventa un'ancorante preghiera dei cristiani perseguitati per la loro fede in tutti i momenti della storia, fino ad oggi. Sono coloro che furono immolati a causa della Parola di Dio e della testimonianza che hanno reso all'Agnello. Al loro grido per la giustizia divina si unisca anche la nostra preghiera di supplica; e al loro canto di lode all'Agnello innalziamo uniamo la nostra voce di lode, di gloria, di benedizione ~ come la voce di santa Cecilia, vergine e martire. L'invito di S. Cecilia a tutti i testimoni di fede: «Cari giovani, morire non è perdere la propria gioventù, ma cambiarla in una migliore: è come dare fango e ricevere in cambio oro, abbandonare una vile dimora ed entrare in una preziosa e ornata. Il mio Signore rende il centuplo di quanto gli si dona». |