Omelia (02-12-2012)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Geremia 33, 14-16; Prima Tessalonicesi 3, 12-4, 2; Luca 21, 25-28, 34-36

Avvento, tempo di attesa, tempo di speranza, tempo di fede, tempo di umiltà...è tempo di...è il tempo di...perché la sostanza dell'attesa non è il semplice attendere "qualcuno", ma è il "come" attendere questo qualcuno. Quindi si tratta di qualità del tempo dell'attesa.

Chi aspettiamo lo sappiamo, da anni, da una vita, immutabile ed eterno lo sappiamo che è Lui, ma come aspettarlo questo è tutto un altro discorso.

La riflessione pertanto non vuole fermarsi sullo scontato, trito e ritrito discorso dell'attesa del Cristo, ma vuole tentare di portare a rivedere la nostra modalità temporale e qualitativa dell'attesa. Un'attesa quest'anno che parte un po' prima del canonico inizio dell'anno liturgico, ovvero sia con l'apertura dell'anno di Fede l'11 Ottobre 2012, voluta da Papa Benedetto XVI accompagnata dal Sinodo della Chiesa Cattolica conclusosi il 28 Ottobre.

Il Sinodo ha riflettuto sulla nuova evangelizzazione e in linea generale, come richiamato dal Papa nella Santa Messa di chiusura, ha indicato nelle sue 58 proposizioni le tre linee pastorali principali:

1° linea - I sacramenti della iniziazione cristiana devono essere accompagnati con appropriata catechesi, riscoprendo l'importanza della penitenza quale sacramento della misericordia di Dio.

2° linea - Nuova evangelizzazione con maggior impegno di missione evangelizzatrice a tutte le genti, ripartendo anche da quelle di vecchia evangelizzazione.

3° linea - Questione dei battezzati che non vivono le esigenze del Battesimo, soprattutto verso coloro che vivono nei paesi sempre più secolarizzati, con riscoperta della Fede, con nuovi strumenti di comunicazione per avvicinare le persone allontanate e avvicinare le persone che non hanno mai conosciuto Cristo.

Ecco in queste tre linee di principio possiamo trovare le modalità del tempo di attesa, dell'Avvento, cui tutti sono chiamati a sviluppare, secondo i propri carismi e le proprie collocazioni nella Chiesa e nella società.

L'attesa ci chiama ad agire, a smetterla di piangerci addosso, a vivere un torpore della coscienza, a farci ghermire, senza però disconoscerle, dalle preoccupazioni della vita quotidiana a giustificazione di un abbassamento della vigilanza spirituale personale e collettiva.

Se veramente crediamo, e quindi abbiamo fede, ogni evento, positivo o negativo che sia, potrà essere letto con speranza attiva dell'attesa quotidiana del nostro passaggio dal terreno all'eterno nella luce infinita di Dio.

Se guardiamo bene, tutto sommato la struttura dell'anno liturgico da una mano a come vivere il tempo della nostra fede, ovvero sia considerare l'Avvento come il momento del "vedere", la Quaresima come il momento del "giudicare" e il tempo Ordinario come il tempo dell' "agire".

La qualità quindi di questo nostro tempo d'Avvento (il vedere) dovrà essere quella dell'attenzione, del capire, del riflettere sulla nostra condizione vissuta e con-vissuta di fede, non in una modalità passiva, ma con una modalità attiva, sia interiore che esterna, quale la "revisione di vita", splendido strumento concreto per attuarla.

E il terreno di tutto ciò è il nostro contesto familiare, sociale ed ecclesiale, ambiti in cui ogni giorno dobbiamo dare testimonianza concreta della nostra fede nella venuta di Lui, che forse più che aspettare che venga Lui da noi sarebbe opportuno che noi ci si impegni ad andare da Lui, perché di fatto la sua venuta sta nel nostro andare noi da Lui.

Domande:

- Avvento tempo di attesa di una venuta...quale il mio impegno spirituale perché questa attesa sia veramente proficua per il rafforzamento della mia fede?
- Avvento tempo di attesa di una venuta...quali le nostre modalità per vivere concretamente questo tempo di attenzione nella nostra coppia e verso il prossimo?
- Avvento tempo di attesa di una venuta...come famiglia tra le famiglie nella comunità ecclesiale e sociale come intendiamo concretizzarlo con gesti di attenzione verso le famiglie in difficoltà morale, sociale e spirituale?

CPM Pisa