Omelia (08-12-2012)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Genesi 3,9-15 20; Efesini 1,3-6 11-12; Lucs 1,26-38

Il Concilio di Basilea considerò il mistero della Immacolata Concezione come verità di fede nel 1439 e il Papa Pio IX ne proclamò il dogma nel 1854, anche se possiamo affermare che già in Inghilterra e in Normandia nel secolo XI si celebrava una festa della concezione di Maria.

Tralasciamo qui tutta la disputa sulla immacolata concezione di Maria rispetto alla immacolata concezione del figlio sì dell'Uomo (come da Lui sempre professato nella sua breve vita pubblica) ma anche figlio di Dio (così come proclamato dalla sua Chiesa), per concentrarci sulla visione globale di questo dogma che trova pienezza e completezza di sostanza e di forma alla luce della celebrazione della Annunciazione (25 Marzo), della Assunzione di Maria Vergine (15 Agosto) e della Immacolata Concezione (8 Dicembre).

Tre passaggi che trovano la loro giustificazione celebrativa e di fede nell'ancora più grande mistero di un Dio che si fa Uomo, per l'Uomo, nell'Uomo e con l'Uomo, soggetto-oggetto del piano salvifico della misericordia divina (25 Dicembre).

L'Immacolata Concezione di Maria Vergine, che accoglie la divinità di un Dio-Uomo, si sostanzia in un atteggiamento ben preciso: il servizio.

Il primo momento di servizio è all'annuncio dell'angelo, che le preannuncia che Lei, piena di grazia, genererà il Salvatore dell'Uomo. Qui Maria ha un attimo di "turbamento e di perplessità", ovviamente più che logico e umano a fronte della sua ancora verginità, pur se promessa in sposa a un uomo giusto di nome Giuseppe della casa di David; turbamento e perplessità fugati dalla esclamazione lucana: "Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua Parola".

Il secondo momento di servizio è subito consequenziale. Pur in stato di gravidanza Maria sente la necessità di andare da sua cugina Elisabetta, anche lei in attesa di generare colui che sarà il precursore di Gesù. E non va da Elisabetta per farsi servire e riverire perché prescelta da Dio, ma per farsi serva di sua cugina per tre mesi, fino alla nascita di Giovanni, il Battista.

Il terzo momento di servizio è il silenzio umile e nascosto della vita di Maria, come donna, madre, mamma, che intercorre dal ritrovamento di Gesù nel Tempio e la morte per crocifissione di suo Figlio.

Ecco forse sta qui il grande mistero della Fede mariana e Cristologica: servire. Un verbo pesante, duro, faticoso, forse anche umiliante nella nostra cultura dell'essere serviti, soprattutto se chiamati a posti rilevanti nella comunità laica come nella comunità religiosa.

Servire con fede, con umiltà, con passione, con dolcezza, con fermezza, con lungimiranza ogni giorno, questo insegna la "grazia spirituale" di Maria a noi come persona, come coppia, come famiglia, come comunità, come umanità.

L'Immacolata Concezione quindi non deve essere una semplice disputa dogmatica tra i massimi sistemi laici e religiosi, ma deve essere modello di comportamento per tutti, attraverso il servizio attento e concreto verso il prossimo e gli ultimi, perché tale comportamento possa rivestire di concretezza quell'infinito Amore che Dio ha manifestato e manifesta per l'Uomo, elevando la donna da peccatrice a corredentrice immacolata nel piano divino per la salvezza eterna dell'Uomo.

Domande:

- Immacolata Concezione, un semplice dogma o un modello educativo per me come persona a vivere con l'umanità e nell'umanità?
- Immacolata Concezione, una provocazione per il possibile disimpegno opportunistico come coppia/famiglia con difficoltà ad aprirsi con amore verso gli altri?
- Immacolata Concezione, una festa rituale da celebrare come Comunità ecclesiale nel calendario liturgico o un richiamo a vivere la Fede fidandosi della sua Parola?

CPM Pisa