Omelia (25-12-2012)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Isaia 52,7-10;Salmo 97;Ebrei 1,1-6;Giovanni 1,1-18

L'attesa è finita, il Natale è arrivato, è tempo di verificare i propositi formulati durante questo periodo e lo facciamo prendendo in esame le letture della Messa di mezzanotte.

La lettura tratta da Isaia descrive l'intervento di Dio come luce e letizia: " Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse". Oggi noi non siamo più abituati all'assenza della corrente elettrica, non conosciamo più l'uso del fuoco e della candela come fonte di luce, troppo abituati agl'interruttori che ci forniscono luce in abbondanza. È arduo ammettere di camminare nelle tenebre allorché le nostre strade sono tracciate da chi sa quanti luminari: giornali, libri, guru, leader politici e sindacali etc.. Isaia, nel brano citato parla di una luce diversa la cui fonte non è la legna e neppure l'energia elettrica. Essa proviene da Dio e questa luce è il Bambino nato da Maria nella grotta di Betlemme. Di fronte a questa luce, la nostra luce è tenebra, siamo cechi se non ce ne accorgiamo, se non sappiamo che solo lui può guarirci. Solo se ci lasciamo guarire potremmo gustare la gioia e la letizia che da essa provengono. Per illustrare questa gioia il profeta ricorre a due immagini: la mietitura e il momento della spartizione della preda dopo una vittoria militare ( estranea quest'ultima ai nostri gusti). Il raccolto abbondante può andare bene, ma che non costi troppa fatica; sudare non va bene, perché non sappiamo più cosa sia la lotta contro le passioni: l'egoismo, l'avidità, il dominio su noi stesi. I motivi fondamentali per cui dobbiamo essere gioiosi e lieti sono tre:

Dio ci ha liberato dalla schiavitù.
Ci è stato dato in dono un bambino, un figlio.
Ci viene offerta una possibilità di pace che "non avrà fine".
Ci ha mai sfiorato l'idea di essere schiavi della propaganda, della pubblicità, delle mode, del permissivismo? Abbiamo mai pensato che quel neonato povero, debole, impotente sia la rivelazione di un "Dio potente", un mistero di gloria e di salvezza per noi? Siamo consci che non basta dire pace ma dobbiamo essere "operatori di pace"?

S. Paolo, scrivendo a Tito :"È apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini", centra il contenuto del Natale, perché "ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere....nell'attesa... della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo". Paolo ricorda, a Tito e a noi, che Dio esige l'eliminazione di certe strutture nella nostra condotta e non un tocco religioso, un pizzico di bontà, ma di essere disponibili al dono, lasciando quello che è nostalgia. Il Natale, pertanto, è risposta alla grazia di Dio che deve manifestarsi 365 giorni all'anno. È l'occasione straordinaria che a me viene offerta per cominciare a vivere da cristiano ( siamo nell'Anno della Fede).

L'Evangelista Luca narrando l'episodio dei pastori dice: " Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia,...oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore". L'uomo, quando Dio interviene nella sua storia, rimane sconcertato e sorpreso.

Ma l'uomo moderno si lascia ancora sorprendere giacché ci illudiamo di sapere tutto e decidere su tutto? Decidiamo noi che cosa è e come deve svolgersi questa festa, pertanto ogni annuncio è inascoltato. Nessuna sorpresa perché troviamo soltanto quello che abbiamo programmato di trovare. Privandoci dell'imprevedibile non celebriamo più il Suo ma il nostro Natale. Divenendo una faccenda umana Dio è visto come ingrediente. Celebriamo un Natale cristiano ritrovando il senso dell'annuncio e lo stupore di questo Dio, che si lascia trovare solo se lo cerchiamo veramente, con umiltà e fede. Buon Natale a tutti!

Revisione di vita

- La nostra salvezza ci viene nella impotenza apparenza di un umile neonato. Siamo interessati ad essa o siamo più interessati a "cose" che riguardano la salvezza terrena?
- Doni di Dio vengono sempre riconosciuti come tali anche da noi coppie cristiane?
- L'annuncio di pace viene comunicato ai pastori nel bel mezzo della notte e subito videro una grande luce. Abbiamo noi gli occhi aperti per poterla contemplare?

Marinella ed Efisio Murgia di Cagliari