Omelia (23-11-2012) |
Riccardo Ripoli |
La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri! La sera, quando abbiamo una giornata alle spalle, è il momento in cui è più facile riflettere. Durante il giorno viviamo la nostra vita senza troppo pensarci, facciamo molte cose in automatismo, tutte giuste e corrette, ma ogni tanto ci viene in mente qualche pensiero non proprio edificante, altre volte seguiamo il nostro impulso e ci arrabbiamo oltremisura, oppure cerchiamo l'avventura con la bella ragazza o il bel ragazzo che incrocia la nostra vita, altre ancora malediciamo qualcuno che ha osato mettersi contro di noi. Spesso rimane tutto come pensiero, alcune volte si trasforma in rabbia, rancore, sesso senza amore. La nostra giornata, con pensieri ed azioni, ci passa davanti agli occhi la sera quando tutto si placa e vediamo benissimo quali aspetti negativi abbiamo cavalcato, capiamo bene la differenza tra bene e male, ma stanchi ci addormentiamo senza troppi propositi perdonando noi stessi dicendo "per una volta che vuoi che sia". La storia si ripete la sera dopo, e la sera dopo, e la sera dopo ancora. Siamo troppo stanchi per riflettere a fondo sulle nostre azioni e pensieri e lasciamo che il tarlo del male si impossessi di noi e bucherelli la nostra anima. L'Anima, la cosa più bella che abbiamo, l'unica cosa che resterà di noi dopo il nostro fugace passaggio terreno, l'entità che ha visto Dio e lo rivedrà un giorno. L'anima è un dono di Dio e dobbiamo trattarla al meglio perché un giorno il Signore ce ne chiederà conto e se vedrà che abbiamo deturpato il Suo regalo, brontolerà finanche ad arrabbiarsi se l'abbiamo deturpata in maniera irreparabile. Il Signore abita dentro di noi, la nostra anima è la Sua casa e dobbiamo pulirla bene ogni giorno della nostra vita, non si può rimandare, non possiamo lasciare che essa diventi "una spelonca di ladri" |