Omelia (25-11-2012)
don Luigi Trapelli
Regnare servendo


Siamo al termine di questo anno liturgico che ha visto come Vangelo principale Marco.
Oggi, festa di Cristo Re, troviamo un testo di Giovanni che ci parla delle ultime ore di Gesù e precisamente l'incontro tra Gesù e Pilato nel pretorio.

Divido il testo in tre parti.


1. Pilato vuole capire se Gesù sia veramente il re dei giudei, ossia quel capobanda rivoluzionario che gli hanno detto possa essere. Gesù fa comprendere a Pilato che il suo regnare è solo sul piano religioso. La sua regalità non è di questo mondo, anche se si esercita in esso.


2. Pilato ( V. 37) vuole ancora sapere se è re ma non più dei giudei (osservate la bella ironia giovannea) e Gesù dice che è proprio re, venuto per rendere testimonianza alla verità.
 Gesù è venuto in questo mondo per attestare ciò che ha visto dal Padre.
Il Figlio propone a tutti gli uomini il dono della comunione tra il Padre e il Figlio.


3. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce. (v.37b) .
Il credente non solo è chiamato ad ascoltare, ma ad impegnarsi nella fede. Gesù non è venuto solo per il popolo degli ebrei, ma per chiunque è dalla verità. 

Solo ascoltando Gesù, l'uomo può accedere alla verità, perché Gesù rende testimonianza a Dio stesso.


Offro alcuni stimoli per rendere attuale il testo.

1) Gesù ci fa capire che il vero regnare è servire le persone.
Quando noi pensiamo al servizio, vorremmo sempre fare qualcosa a livello pratico e tale atteggiamento è positivo.
Tuttavia, il primo grande servizio è porsi in ascolto delle reali esigenze delle persone, come Gesù ha fatto. 

Esiste un servizio pratico, ma anche un servizio "culturale", fatto di attenzione globale alla persona.

2) Sulla croce Gesù si dichiara re, servitore, cioè ci fa capire che proprio nel dono della vita è re.
Detto in altri termini, solo donando la nostra vita tutti i giorni, nei nostri campi di lavoro e di studio, possiamo comprendere chi siamo.
Ma sarà solo davanti al fine della nostra esistenza, che per noi cristiani non è la fine, che potremmo capire chi siamo stati veramente.
Gesù muore come ha vissuto, in assoluta fedeltà al progetto del Padre e nel dono costante di sé agli altri e a Dio.


3) Oggi tante persone, soprattutto giovani, sono alla ricerca della verità e la cercano in varie realtà.
Questo testo ci richiama come solo in Gesù scopriamo Colui che è la Verità, la Via e la Vita.
La Verità è diventata una persona.
Ogni volta che prego Gesù incontro la Verità, cioè metto in secondo piano tutte le varie certezze terrene, per incontrare Colui che solo mi fa capire chi sono.
Per questo, il cristiano non assolutizza le cose, perché sa che la Verità è legata ad una persona, Gesù.


4) Gesù non si prostra a nessun potente.
E' libero, è autentico, è se stesso sempre, non striscia in cerca di potere, ma gode della sua dignità di persona fedele ad un progetto di vita legato al servizio.
Riflessione molto attuale, vedendo la triste realtà di oggi!!