Omelia (28-11-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Apocalisse 15,3-4

«Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e vere le tue vie, Re delle genti! O Signore, chi non temerà e non darà gloria al tuo nome? Poiché tu solo sei santo, e tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi furono manifestati».
Ap 15,3-4


Come vivere questa Parola?

È questo il canto che l'autore dell'Apocalisse mette sulle labbra di coloro che, con la grazia (forza di Dio anche in noi) hanno vinto definitivamente il male nella propria vita ormai giunta a compimento.

Se ne stanno ritti su quel "mare di cristallo" che raffigura emblematicamente tutta la storia e la loro gioia è tradotta in un canto che è esaltazione della gloria di Dio: da prima evocando l'epico canto di Mosè che, al mar Rosso sperimentò con tutto il popolo la vittoria sul Faraone e sulle sue incredibili forze di opposizione e inimicizia. Ma il canto di questa gente ormai felice passa poi a glorificare Gesù: l'Agnello immolato e risorto, il Sovrano liberatore di tutte le genti di ogni epoca ed etnia.

Ecco, il canto è un'ovazione entusiasta a colui che "Dio vero da Dio vero" non disdegna di farsi uomo, subire la morte e "ingoiarla" vincendola nella RISURREZIONE.

Glorificare dunque la persona di Cristo Signore dell'universo vuol dire inneggiare a Lui credendo fin d'ora che i suoi giusti giudizi si sono venuti manifestando sempre e dovunque, quando nel cuore dell'uomo è la vittoria del bene a prevalere.

Signore Gesù, dammi occhi luminosi di questa fede che è certezza del trionfo del bene sul male. Anche quando tutto mi sembra oscuro, fa' che non dimentichi che "grandi e mirabili sono le tue opere" e Tu che "solo sei santo" vuoi e puoi aiutare anche me a scegliere strade di luce .

La voce di un pensatore

La vita ci è data per cercare Dio, la morte per trovarlo, l'eternità per possederlo.
Jacques Nouet