Omelia (29-11-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Apocalisse 18, 21; 19,9 «Sarà distrutta Babilonia, la grande città, e nessuno più la troverà. Il suono dei musicisti, dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba, non si udrà più in te; ogni artigiano di qualsiasi mestiere non si troverà più in te; il rumore della macina non si udrà più in te; la luce della lampada non brillerà più in te; la voce dello sposo e della sposa non si udrà più in te. Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra e tutte le nazioni dalle tue droghe furono sedotte». Dopo questo, udii come una voce potente di folla immensa nel cielo che diceva: «Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio, perché veri e giusti sono i suoi giudizi. Egli ha condannato la grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione, vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!». E per la seconda volta dissero: «Alleluia! Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!». Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!» Ap 18, 21; 19,9 Come vivere questa Parola? Non è mai allegro sostare su scene come questa che l'Apocalisse qui descrive. Ma è comunque salutare. Perché questa è la realtà: nella storia di tutti i tempi dentro la "pasta" dell'umanità c'è il bene ma anche il male; c'è qualcosa che già fa pensare alla Gerusalemme Celeste ma c'è anche Babilonia, la città immagine di una società depravata. Ecco, la Parola di oggi ci invita a riflettere: se ci fosse anche parvenza (e non realtà) di festante allegria in ambienti e persone dove la vita sta nel bere e mangiare e fare sesso e appagare l'insorgere continuo di desideri indotti dal grande "ipermercato del mondo", tutto questo passerà. "passa la scena di questo mondo... quando il nostro pianeta entrerà in collisione col sole o con altri pianetti e, prima ancora quando ognuno incontrerà la propria morte. Tutto finirà. Per chi avrà vissuto bene, l'ultimo soggiorno qui sarà anche il primo in uno stato d'infinita gioia. Per chi si sarà lasciato "abbindolare" dai grandi della terra": non da quelli intenti ad esercitare la giustizia e a cercare il bene comune ma da quei grandi che hanno giocato spericolatamente sulla pelle dei più poveri per fare soldi e roba e ... "droga", intossicando la vita dei giovani e dei più deboli, la fine di questa vita e di questa storia e poi quella del futuro eterno sarà terribile. La Parola però di oggi non mette punto su questa finale di giudizio contro il male. Apre orizzonti di sconfinata gioia. "Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello". Grazie, Signore! In questo declinare dell'anno, dammi idee chiare sul senso della vita e di ciò che ci viene offerto. Dammi gioie tue: per me, per i miei cari, per ogni uomo di buon volere propenso a scegliere il bene. La voce di saggio scrittore educatore Il cristiano è l'uomo della gioia. Il messaggio fondamentale, che è anche stile di vita, è il vangelo che significa lieta notizia. Guido Novella |