Omelia (27-11-2012) |
Riccardo Ripoli |
Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta Ci sono momenti nella vita in cui le nostre sicurezze vengono minate e talvolta distrutte. La perdita del lavoro, una malattia, la morte di una persona cara sono solo alcuni esempi dei tanti casi della vita. Dietro ad ogni angolo può esserci qualcosa che peggiora la nostra esistenza. Dove trovare la forza di andare avanti? Ognuno ha la sua ricetta, ogni persona riesce a trovare dentro di sé o negli altri la forza di reagire, ma a volte le contrarietà sono tali e tante che ogni reazione per così dire "normale" è inutile se la catastrofe si abbatte violentemente su di noi. Pensate a chi ha perso tutto, famiglia, casa, lavoro per un terremoto o per la guerra, a chi si ritrova senza lavoro a dover mantenere una famiglia e non sa cosa dare da mangiare al figlio la sera. Dove trovare allora la speranza nel futuro? Purtroppo in molti desistono e si uccidono per la disperazione, o si lasciano andare all'alcol oppure trovano alternative illegali. E' quando si tocca il fondo che è più facile guardare verso l'alto, verso quel Dio che da sempre tende la Sua mano verso di noi, ma siamo stati troppo impegnati per vederLo, per capire che ci era Amico e voleva aiutarci a camminare. Avete presente un bambino che sta imparando a fare qualcosa ed un nonno o la mamma gli sono vicini per insegnargli, lo toccano per sostenerlo e lui si ribella, non vuole l'aiuto di nessuno. Quando però cade e si fa male, quando piange per il dolore e per l'orgoglio ferito e resta a terra ed il papà corre in suo aiuto per rialzarlo, quanto è dolce lasciarsi prendere, farsi consolare, lasciare che vengano asciugate le lacrime che solcano il viso. Perché dobbiamo aspettare di finire per terra per accettare l'aiuto del Signore? Egli ci porge una mano tutti i giorni, ogni istante della nostra vita è presente, ma non lo vediamo perché troppo presi dalla frenesia della nostra esistenza e vogliamo fare da soli, ma inesorabilmente cadiamo. Prima di riuscire a fare qualcosa si deve imparare e Gesù può insegnarci la via da prendere, quella dell'amore verso il prossimo ed allora non ci mancherà mai un pezzo di pane sulla nostra tavola, se accoglieremo un bambino nella nostra casa saremo accolti come bambini dal Padre che è nei cieli al momento in cui sofferenti, violentati nell'anima dagli uomini piangeremo aspettando di essere rialzati da terra. |