Omelia (18-11-2012) |
Monastero Domenicano Matris Domini |
Commento su Marco 13,24-32. Collocazione del brano L'anno liturgico volge al termine e con questa domenica termina la lettura del vangelo di Marco. L'ultimo brano ad essere letto è tratto dal discorso escatologico che occupa tutto il capitolo 13 e che Gesù avrebbe pronunciato davanti ai suoi discepoli sul monte degli Ulivi qualche giorno prima del proprio arresto. Lo spunto gli venne dato dai discepoli stessi che all'uscire dal tempio lo avevano invitato ad ammirare le pietre con cui era costruito il tempio stesso. Gesù rispose con una profezia riguardante la distruzione del tempio. Una volta giunti sul monte degli Ulivi i discepoli gli chiesero quando sarebbe avvenuta questa distruzione. Gesù pronunciò così il suo discorso escatologico, cioè riguardante le cose ultime, la fine del mondo. Il discorso si suddivide in tre parti: il periodo della persecuzione dei discepoli di Gesù (13,5-13); la grande tribolazione, in cui si consiglia di trovare rifugio sui monti (13,14-23); dopo vi sarà la manifestazione gloriosa del Figlio dell'uomo (13,24-32), il brano di questa domenica. Il discorso escatologico si chiude con l'esortazione a vegliare per non essere sorpresi. Il capitolo 14 parla invece della passione, della morte e della risurrezione di Gesù. Lectio 24«In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, 25 le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Dopo gli avvenimenti sconvolgenti che Gesù ha descritto fino al v. 23 ecco il culmine del discorso apocalittico: il Figlio dell'uomo si manifesterà con grande potenza e gloria. Questo fatto non può non avere effetti grandiosi anche sulla creazione. Il sole e la luna perderanno il loro splendore davanti alla gloria di Dio. Le stelle cadranno, tutta la creazione vedrà la sua fine per avere un nuovo inizio. Le potenze che stanno nei cieli si possono intendere come le forze demoniache che secondo gli antichi si incarnavano negli astri. La venuta del Figlio dell'uomo significa anche che tutte queste forze demoniache verranno definitivamente annientate. 26 Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.27 Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. La fine della creazione è il preludio all'arrivo del Figlio dell'uomo. Costui, preannunciato in Daniele 7,13, è Gesù che finalmente si manifesta in tutta la sua potenza e gloria. Anche se non è detto esplicitamente, il fatto che egli radunerà i suoi eletti significa che vi sarà un giudizio. Gli eletti di tutto il mondo vedranno la gloria di Gesù con i loro occhi. Gli angeli che radunano gli eletti ricordano la spiegazione della parabola della zizzania in Mt 13,41-43. 28 Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 29 Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. La domanda che aveva dato a Gesù l'occasione di dire il suo discorso escatologico era stata proprio quella del momento in cui queste cose sarebbero avvenute. Ora Gesù cerca di dare una risposta. Ma si tratta di una risposta poco esauriente. O meglio afferma semplicemente che quando accadranno gli sconvolgimenti descritti da Gesù, la fine e l'avvento del Signore saranno imminenti. 30 In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Ai tempi di Marco si pensava che la venuta del Signore nella gloria fosse imminente. Poi con il tempo questa attesa si è smorzata, anche noi però dobbiamo mantenere un senso di vigilanza e di attesa. La creazione così come la conosciamo non è eterna, mentre invece sono eterne e sempre valide le parole che Gesù ci ha detto. 32 Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre». Questa ultima affermazione deve distoglierci dal fare calcoli e lasciarci prendere dal panico. Ci sono delle cose che sono in potere solo e soltanto a Dio. Non è importante sapere il quando, il come e il perché il mondo avrà fine, la cosa importante è ascoltare la parola di Dio e cercare in tutti i modi di essere fedeli a Lui, crescere nell'amicizia con Lui e nel desiderio di seguirLo e di amarLo. I Suoi eletti saranno radunati dai quattro angoli della terra e vedranno per sempre la luce del Suo volto. Meditatio - Mi capita di pensare con apprensione alla fine del mondo? - Quale dovrebbe essere il mio atteggiamento quotidiano se tengo conto che le cose di questo mondo passano? - Quale è il mio pensiero riguardo il giudizio finale? Orazione colletta della 33a domenica del Tempo Ordinario O Dio, che vegli sulle sorti del tuo popolo, accresci in noi la fede che quanti dormono nella polvere si risveglieranno; donaci il tuo Spirito, perché operosi nella carità attendiamo ogni giorno la manifestazione gloriosa del tuo Figlio, che verrà per riunire tutti gli eletti nel suo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... |