Omelia (06-12-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Isaia 26,1

Abbiamo una città forte; mura e bastioni egli ha posto a salvezza
Is 26,1


Come vivere questa Parola?

Il passo si snoda sul confronto tra due città: la città eccelsa elevata dagli uomini che creano intorno a sé oppressione e povertà, e la città forte recintata da Dio stesso con mura e bastioni, le cui porte si aprono ad accogliere "la nazione giusta che si mantiene fedele".

Due città allegoriche rintracciabili in tutti i tempi e in tutti i contesti sociali. Due città che normalmente convivono negli stessi spazi geografici, definite unicamente dalla condotta dei rispettivi cittadini.

Possiamo allora identificarle anche oggi, là dove ci troviamo a vivere, anzi nel nostro stesso cuore dove possono contendersi gli spazi creando disagio interiore o spingendo a un inutile compromesso. La prima è destinata ad essere "rovesciata a terra", "rasa al suolo", "calpestata" dai piedi di coloro che aveva oppresso e ridotto in povertà. La seconda, fondata sulla roccia, come suggerisce anche il vangelo, non solo è in grado di resistere alle varie vicissitudini della vita e agli attacchi di chi vorrebbe demolirla, ma si accorge con gioioso stupore che Dio stesso, a cui ha aderito scegliendolo quale suo fondamento, è sua salvezza. È lui a circondarla di mura e baluardi che la rendono inattaccabile.

Un messaggio di speranza, oggi quanto mai desiderato e atteso. Un messaggio, però, che non invita all'inerzia, bensì all'operosità di un impegno serio perché, rimossa ogni forma di ingiustizia, discriminazione, violenza, si accolga fedelmente la parola che indica la via della vita: quella della carità che vede nell'altro non una persona da asservire, ma un fratello da servire.

Su questo messaggio di speranza voglio indugiare nella riflessione di quest'oggi per impostarvi il mio cammino di avvento.

Mi hai reso, Signore, una città imbattibile, circondandomi non di mura materiali ma col fuoco del tuo amore. Sta a me non varcarne la soglia per fare facili connubi col non-amore che subdolamente mi istiga al compromesso. Sostienimi con la tua grazia: sii tu la mia fedeltà!

La voce di un testimone

Fratelli, quando predichiamo la Parola del Signore, non solo denunciamo le ingiustizie dell'ordine sociale. Denunciamo ogni peccato che è notte, che è ombra: ubriacature, abbuffate, lussurie, adulteri, aborti. Tutto ciò, che è il regno dell'iniquità e del peccato, scompaia dalla nostra società.
Oscar Romero