Omelia (05-12-2012) |
Riccardo Ripoli |
E la folla era piena di stupore nel vedere... Siamo pieni di amici oggigiorno, su facebook, nelle comitive, nei gruppi di ragazzi, alle feste, alle manifestazioni, così pieni che ci ubriachiamo e non sappiamo a chi dar retta. Parole come Amore, Aiuto, Bellezza interiore e complimenti vari si sprecano in ogni dove più e più volte al giorno. Ne abbiamo bisogno, pertanto ci creiamo l'idea che tutte queste persone che in un modo o in un altro incrociamo nella vita ci siano amiche, che farebbero qualunque cosa per noi, per aiutarci nel momento del bisogno. Ma sono solo illusioni, idealizzazioni di un mondo che vorremmo, rifugio in un sogno dove la perfezione regna sovrana, ma non un mondo reale. I veri amici sono pochi, pochi coloro che ci sono sempre e comunque e ti stanno vicino quando sei triste, nervoso, arrabbiato, che ti spronano a risollevarti, disposti a stare dietro la porta quando non vuoi vederli e lanci contro di loro oggi sorta di improperi. La folla di amici che abbiamo altro non è che una folla che segue la corrente. Non è cosa sbagliata avere tanti contatti, sarebbe sbagliato pensare che siano tutti amici. Le persone vanno prese singolarmente, bisogna parlarci, entrare dentro loro in quel contatto intimo che tocchi anima e cuore. Con qualcuno nascerà una bella Amicizia, fatta di amore, con altri, con i più sarà una compagnia per passare una serata, un piccolo tratto di strada insieme per interessi comuni, uno scambio di battute, ma niente di più. Mi fanno teneramente ridere gli adolescenti che pur di scappare dal mondo di regole creato attorno a loro dai genitori si inventano mille amicizie, mille amori eterni per poi piangere ogni volta che vengono delusi, praticamente tutti i giorni, o quasi. L'adolescente è in crescita ed è nel conto che ciò accada, ma l'adulto dovrebbe essere consapevole che quella folla che oggi ci osanna, domani seguirà la corrente e sarà pronta a condannarti, attenta ad ogni tua parola, ad ogni tuo gesto per criticare e sentirsi loro stessi più bravi rispetto a te. Con Gesù è avvenuto questo. La folla lo seguiva, lo osannava perché Lui guariva i malati, faceva vedere i ciechi, sanava i lebbrosi, ma quando i loro capi hanno detto "condanniamolo" hanno subito cambiato faccia e si sono rivoltati contro Gesù, lo hanno perseguitato come un brigante e gridavano "crocifiggilo". Gesù li ha amati lo stesso, come ama noi se anche gli voltiamo le spalle, li ha sfamati, li ha curati, li ha perdonati, e così fa ogni giorno con noi, ma pur mostrandosi a tutti, entra in intimità con ognuno di noi, ci parla, ci consiglia, ci ama individualmente per le nostre colpe ed i nostri pregi, cerca di instaurare un legame più stretto, di vera Amicizia ed Amore. Qualcuno lo ama, accetta la Sua Amicizia, condivide le Sue regole, la Sua prospettiva del mondo, ma tanti rifiutano questo rapporto interiore preferendo andare a cercare altrove il pane della vita, quel cibo che ci sazierebbe pe sempre se solo accettassimo la Sua offerta. I ragazzi, in affido o figli naturali o adottivi, rifiutano spesso le offerte dei genitori, la loro Amicizia, il loro Amore e si rifugiano nei compagni che incontrano negli ambienti che frequentano, nell'appagare le loro presunte necessità rubando, picchiando, drogandosi per poi capire, nel momento della necessità, che attorno a loro si crea il vuoto, che nessuno è disposto a prendere sulle proprie spalle il peso dei loro problemi. Ed allora si guarderanno intorno e scorgeranno delle figure che hanno lasciato nell'ombra, i loro genitori e ad essi si rivolgeranno per avere un supporto che sempre troveranno. Anche noi, nei confronti di Dio, siamo un po' adolescenti. Cerchiamo di appagare i nostri sensi ovunque, ma lasciamo Cristo ai margini della nostra vita, lo respingiamo se ci mette in guardia dalla falsità del mondo, per poi capire un giorno che quando tutto ci crolla addosso, quando gli amici ci voltano le spalle, quando facciamo degli errori e tutti, anche giustamente, ci criticano, l'unico che ci ama per quello che siamo, conoscendoci ed accettandoci pienamente, è Gesù. La folla aveva fame e li ha sfamati, ma ad ognuno di noi, ogni giorno regala il pane per andare avanti, la Sua Parola, i Suoi insegnamenti, strumenti a volte difficili da usare, ma indispensabili per nutrirsi ed avere le forze per affrontare la vita. |