Omelia (08-12-2012)
don Roberto Rossi
La vera libertà in Maria Santissima

Il card. Comastri riporta alcune affermazioni di Norberto Bobbio, filosofo scomparso alcuni anni fa, un ateo accanito e irriducibile. Egli un gior­no confidò: «La storia rassomiglia a un mattatoio: è una continua catena di guerre e di violenze. C'è un disordine, c'è un'infezione, c'è un germe di follia, c'è qualcosa che avvelena la storia degli uomini». Senza saperlo, Norberto Bobbio con queste parole ha detto ciò che da sempre insegna la religione cattolica: nel mondo, infatti, a causa dell'orgoglio dell'uomo che si è ribellato a Dio, è entrato veramente un disordine, un'in­fezione, un germe di follia, un veleno... che si chiama peccato originale! Anche un ateo se ne è accorto e lo ha ammesso.
E oggi noi facciamo festa perché in una creatura uma­na, pertanto in una persona che fa parte della nostra fami­glia, si è fermata l'infezione del peccato. Questa creatura è Maria Santissima che, per pura grazia di Dio, non è stata lambita dal peccato. Dio ha voluto che in lei non entrasse l'infezione del male: Maria è immacolata fin dal suo con­cepimento. E noi gioiamo per questo fatto straordinario e carico di speranza.
Una prima riflessione si impone. Davanti a Dio il peccato deve essere una cosa ben grave e triste, se gli è stato insopportabile qualsiasi contatto - anche minimo, anche istantaneo - della Madre del suo Figlio con questa fiumana di male spirituale che, dall'inizio della storia, rovina il genere umano. Dio non ha preservato Maria dalla povertà di Nazaret né dal disagio di Betlemme; non l'ha preservata dalla fatica, dall'umiliazione, dalla sofferenza: però l'ha preservata dal peccato! Agli occhi di Dio non c'è miseria più grande di questa, non c'è sventura paragonabile a questa.
Oggi noi abbiamo bisogno che questa certezza ci sia ri­chiamata energicamente, perché abbiamo smarrito il sen­so della gravità del peccato. Infatti viviamo dentro una cultura che spinge l'uomo a deridere ogni norma morale; lo spinge alla trasgressione come affermazione di libertà (ma è schiavitù); lo spinge a rifiutare ogni regola, come se il mondo non fosse segnato in ogni aspetto da norme sapienti e intelligenti, che vengono dal Creatore.
Per fare un esempio concreto, pensiamo all'ecologia. L'ecologia nasce dalla scoperta che, nel mondo, non possono essere violate le leggi che lo governano, altrimenti il mondo diventa ostile all'uomo e inabitabile. Pensiamo anche alle regole alimentari, alle diete, oggi così seguite. Queste regole nascono dalla scoperta che l'uomo non può mangiare quanto vuole e come vuole se intende garantire la sua salute. Nella vita corporea dell'uomo è inscritto un confine di sobrietà: se viene scavalcato, ci facciamo del male. Se questo vale per il mondo fisico e per il corpo uma­no, immaginiamo quanto di più valga per il mondo spi­rituale, che è ben più importante! Se noi sfidiamo Dio e ci mettiamo pazzamente al di sopra di lui rifiutando le norme morali che egli ha fissato per il nostro bene, noi ci autodistruggiamo e ci condanniamo all'infelicità: il peccato, infatti, è male perché fa male. Dio, oggi, ci ricorda questa verità attraverso Maria: la donna che non ha conosciuto il peccato e, per questo, è diventata l'inizio del recupero dell'umanità e l'indicazione sicura della gioia che tutti cerchiamo.
Una seconda riflessione possiamo fare. Poiché Maria non è stata sfiorata da nessuna ombra di peccato, Ella è la creatura più libera che sia mai apparsa sul­la faccia della terra. Dio, infatti, dà libertà: quando si è uniti a Dio, si capisce il vero valore delle cose e il vero valore delle persone e si è immunizzati dalla tentazione di prostrarsi davanti agli idoli banali e vuoti, che conti­nuamente ritornano sullo scenario del mondo. Maria è meravigliosamente libera. Ella osserva con sorprendente libertà l'orizzonte della storia umana e non si lascia incantare dai superbi, dai prepotenti, dagli egoi­sti e annuncia coraggiosamente la loro fine. Maria non si piega alle logiche del potere, non si lascia intimidire dalle false grandezze del mondo e profetizza con sicurezza: «Dio disperde i superbi nei pensieri del loro cuore, Dio rovescia i potenti dai troni, Dio lascia gli egoisti a mani vuote». Quanta libertà, quanta grandezza interiore, quanto co­raggio in queste parole!
Invece nel nostro mondo, si sta diffondendo un clima di schiavi­tù: molti oggi sono schiavi delle mode, della pubblicità, degli oroscopi, dei maghi e degli idoli dello sport e dello spettacolo... E questo vuoto spirituale, questo vuoto di Dio, spinge gli uomini di oggi verso l'autodistruzione della droga, dell'alcool, del gioco e verso una sessualità svuotata della sua vera vocazione d'amore. Questa è un'epoca di schiavitù!
Possiamo invocare Maria Immacolata, capolavoro di libertà, perché ci ottenga la luce per vedere le catene delle nostre schiavitù. Maria Immacolata ci aiuti a sceglie­re Dio: l'unico Signore che non crea schiavitù, ma dà libertà. La lotta contro il male, l'impegno per il bene danno la vera gioia.