Omelia (12-12-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Isaia 40, 31 Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono, ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi. Is 40, 31 Come vivere questa parola? Dopo tre generazioni passati in esilio, il popolo abbattuto, confuso, si lamenta per l'apparente silenzio di Dio. La risposta del Signore si fa sentire per mezzo del profeta Isaia. Egli non denuncia il popolo per la mancanza di speranza e di fiducia in lui, ma provoca ognuno di loro con una serie di interrogativi per aiutarlo a scoprire il vero volto di Dio. Egli è il Dio eterno che ha in mano il creato e tutta la storia dell'uomo. Non è silenzioso e non è lontano. E' sempre vicino con la sua presenza che salva. E' una sfida a sperare nel Signore, ad avere fiducia nel suo piano per ogni persona, a credere che Egli non si stanca mai di noi, anzi ci cerca senza sosta per offrirci la sua vita nella felicità eterna. Bisogna solo sperare, aver fiducia in Lui, accettare il rischio della fede, e poi, Dio rinnova le nostre forze, addirittura ci dà le ali dell'aquila, cioè i mezzi per camminare e crescere al di là di ogni possibilità umana (la preghiera, la parola di Dio, i sacramenti, specialmente l'Eucaristia). In ogni persona, anche se ben nascosto alle volte, c'è un desiderio profondo di bene, di salvezza, di gioia duratura, di superamento delle fatiche. Gesù è la risposta di Dio ad ognuno. Gesù è il Salvatore che viene per consolare, per salvare e muoverci ad imitare la sua fiducia in Dio Misericordia. Noi veniamo a te, Signore Gesù, stanchi e oppressi, perché solo tu sai dare sollievo, speranza e libertà, e ci mettiamo alla tua scuola per conoscere il Padre e per diventare miti e umili di cuore come te. Marana tha, vieni Signore Gesù! La voce di un celebre autore francese La speranza è un rischio da correre. È addirittura il rischio dei rischi. Georges Bernanos |