Omelia (15-12-2012)
Riccardo Ripoli
Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto

Moltissime volte chiediamo qualcosa a Dio, quasi sempre finalizzato al nostro bene o a quello di altri.
Preghiamo, imploriamo, piangiamo che Gesù ci mandi ciò che chiediamo, ma non pensiamo mai che le cose che noi proponiamo per il nostro bene o quello di altri potrebbero non essere cose buone, non abbiamo il dono di guardare lontano, oltre il nostro giorno.
Capita perciò che quello che domandiamo a Dio non lo otteniamo, ma chi ci dice che non sia proprio quello il nostro bene o il bene di altri?
Non avete idea di quanto abbia chiesto al Signore che la mia mamma non morisse, ma il 4 gennaio 1986 se ne è andata in Paradiso. Mai, nemmeno per un minuto, ho pensato che il Signore non mi avesse esaudito, anzi ho da subito ringraziato Dio per ciò che era accaduto perché in cuor mio sapevo benissimo che quella morte rappresentava un bene per qualcuno e forse anche per me.
I fatti mi hanno dato ragione perché la scomparsa prematura di mia madre ha fatto si che nascesse l'Associazione "Amici della Zizzi" che ha aiutato tante persone, e tra queste anche me.
A volte chiediamo cose che riteniamo basilari, ma non ci accorgiamo che abbiamo già ottenuto il meglio che il Signore poteva donarci.
Vivendo con i ragazzi adolescenti si vedono tante cose che possono essere rapportate all'uomo in fase immatura. I ragazzi chiedono molte cose materiali, ed i genitori spesso oppongono un rifiuto per educarli, per incentivarli allo studio, per insegnar loro a guadagnarsi ciò che desiderano, ma spesso i figli vedono quel no come una privazione, come una cattiveria da parte del papà o della mamma. Altri ragazzi invece si affidano al genitore ed accettano quel no pensando "se mi vogliono bene e mi dicono no, anche se on capisco, so che è un no che mi potrà far del bene".
E così fa Dio con noi, ci dice no per aiutarci a crescere e darci gioie che nemmeno potevamo immaginare.
Se la mia mamma non fosse morta, non mi sarei mai occupato di ragazzi e di affido, privandomi di gioie che non avrei nemmeno potuto immaginare.
Da credente penso poi che la morte di una persona sia l'inizio di una nuova vita per lui o lei e la gioia è completa.