Omelia (01-01-2013)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Numeri 6,22-27; Salmo 66; Galati 4,4-7; Luca 2,16-21

La liturgia di domenica scorsa ci ha presentato la vita della Santa Famiglia di Nazaret, nella quale abbiamo meditato il messaggio di Gesù che preannuncia la sua missione nel mondo e la sua morte per la salvezza di tutti gli uomini.

In questo primo giorno dell'anno la liturgia esalta la figura di Maria santissima, Madre di Dio, che con il suo "sì" nella sua feconda verginità ha accolto per fede in lei il salvatore del mondo e lo ha donato agli uomini per la loro salvezza. Inoltre chiediamo la sua intercessione poiché per mezzo di Maria abbiamo ricevuto l'autore della vita Gesù Cristo, il Figlio di Dio.

Nella prima lettura il profeta Isaia ci dice di fare nostra la benedizione che i sacerdoti davano all'antico popolo di Dio, benedizione che in Maria raggiunse vertici sublimi.

Con il ritornello del Salmo 66 "Dio abbia pietà di noi e ci benedica" il salmista vuole comunicarci l'ansia missionaria di questo salmo, che può dare alla nostra preghiera una visione universale: il Signore faccia splendere su di noi il suo volto, e ci benedica, ci faccia comprendere la sua via. Fioriscano le nazioni che governa con giustizia e ti lodino tutti i popoli della terra.

Nella seconda lettura l'apostolo Paolo ci ricorda come Dio, per mezzo di Maria, ci ha fatto dono di suo Figlio nostro fratello nella natura umana e nostro Signore. Infatti egli nacque da donna, sotto la legge e venne nel mondo per farci a nostra volta essere figli di Dio. Con la sua venuta e con la sua morte ci ha fatto anche eredi e quindi ci ha resi non più schiavi ma liberi di seguirlo. Infatti Dio stesso ha messo lo Spirito nei nostri cuori perché potessimo capire la sua venuta.

L'evangelista Luca nel Vangelo ci presenta i pastori che "senza indugio", avvertiti dall'angelo che era nato nel mondo il Salvatore, il Dio con noi, vanno a cercare Gesù e lo trovano nella casa con Maria e Giuseppe e lo adorarono. I pastori furono stupiti da tutte le cose che compresero e le annunciarono a tutto il popolo poiché il regno di Dio, come il piccolo seme di senape se seminato cresce e si espande, può diventare grande e dare a tutti quelli che lo vogliono la salvezza.

Nell'ottavo giorno si circoncideva il bambino, come segno di appartenenza al popolo ebraico, ma anche per dimostrare a tutte le genti che possono essere sante come lo è Lui.

Maria non è solo grande perché ha accettato di essere la madre di Gesù, ma anche perché ha saputo comprendere la missione di suo Figlio e custodirla nel suo cuore.

In una omelia su Maria abbiamo sentito dire: "ricordatevi sempre di pregare la Madonna perché i miracoli che sa fare lei, suo Figlio non li conosce neppure!". A Maria ogni credente deve chiedere l'aiuto per diventare come lei nel saper ascoltare e nel tenere nel proprio cuore tutto quello che siamo capaci di comprendere.

Nelle nostre giornate siamo presi da tante cose, alcune necessarie alla vita della nostra famiglia, ma senz'altro potremmo ricavare un po' delle ventiquattro ore del giorno a meditare nella nostra mente il grande mistero del Dio con noi, portato da Maria per volontà di Dio Padre.

Maria è grande e ha compreso i misteri della redenzione perché ha saputo meditare nel silenzio. Solo nel silenzio possiamo veramente incontrare il Signore, e se lo vogliamo, possiamo fare silenzio dentro di noi anche in mezzo alla confusione più completa.

Per la riflessione di coppia e di famiglia:

- In Italia abbiamo centinaia di santuari mariani in cui veneriamo la madonna con nomi diversi, ma per noi Maria chi è?
- Maria è per noi un esempio di vita da seguire e da imitare?
- Siamo capaci di conservare in noi le cose grandi che lo Spirito di Dio ci fa comprendere per meditarle nel silenzio della nostra anima come crescita personale e come aiuto alla nostra coppia?
- Ci sentiamo parte viva del popolo di Dio e per noi la nascita di Cristo è l'avvenimento più importante della nostra vita cristiana o ci fermiamo alla sola pratica tranquilla?

Commento a cura di Gianna e Aldo - CPM Genova