Omelia (20-12-2012) |
Riccardo Ripoli |
Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio A volte i miei ragazzi si domandano cosa ci guadagnano a comportarsi bene. Vedono nel mondo esterno che coloro che rubano, sono maleducati, egoisti vanno avanti lo stesso, anzi, a volte vanno avanti meglio di coloro che hanno riguardo per il prossimo e preferiscono sani principi ad una vita senza regole. In casa nostra ci sono sempre stati ragazzi che si sono adeguati alle regole per poi capirle e farle proprie, tanto da venir loro naturale non rubare, essere generosi verso chi sta loro vicino, sensibili nei confronti delle persone che li circondano e che li hanno cresciuti con amore. Questa sensibilità purtroppo non è da tutti, così come imparare regole e principi ed alcuni di loro prendono un'altra strada, talvolta cruenta come rubare e picchiare, altre volte semplicemente menefreghista e con lo sguardo rivolto soltanto al loro bene personale senza nemmeno lontanamente pensare che un loro comportamento possa ferire le persone attorno a lui. Con il passare del tempo, con il ripetersi per anni di certi comportamenti, in contrapposizione a coccole, bacini, pensieri gentili, interessamento e sorrisi è umano che se dobbiamo scegliere a chi dare una caramella in più la diamo a coloro che hanno sempre dimostrato affetto per noi. Questo non riguarda l'amore, che è grande, enorme per tutti, anzi il nostro tempo, la nostra mente, le nostre forze sono tutte per coloro che sono più deboli, quelli che si perdono, quelli che si comportano male. Ma se dobbiamo dare un incarico a qualcuno, un ruolo diverso di rappresentanza, un premio perché uno solo ne abbiamo, lo doniamo a chi da sempre ti è stato vicino, a chi ti aspetta fuori della porta di casa, a chi si attarda per non lasciarti indietro, a chi gioisce con te, a chi condivide le tue stesse passioni, a chi desidera passare le feste con te per la gioia di condividere un momento di serenità. I ragazzi a volte non pensano quanto possano ferire, quanto a volte basti poco per accarezzare un cuore che ha mille pensieri ogni giorno, un'anima che cerca ogni spiraglio per educarli e farli stare bene. Quando in estate è il momento di andare in piscina, alcuni corrono verso l'acqua, nemmeno si preoccupano di attendere gli altri per condividere ogni istante di gioia, altri aspettano chi ritarda per andare insieme. Così nella quotidianità quando si esce di casa, o quando partecipiamo ad una bella iniziativa. Così facciamo noi con Dio, ragazzi del Signore, quando tutto va bene, quando ci sono cose che ci piacciono non ci preoccupiamo di ringraziare con un sorriso, con una preghiera, con un gesto di altruismo il Padre che ce le ha concesse, anzi spesso le diamo per scontate e pretendiamo di più, sempre di più, persino arrabbiandoci se non ci vengono elargite subito e a piene mani. Il Signore ci vuole bene lo stesso, ci perdona, ci scusa, ci protegge e ci aiuta anche per farci capire che stiamo sbagliando, ma se deve dare un premio in più, un dono impensabile lo darà a coloro che si sono dimostrati più sensibili nei Suoi confronti, desiderosi di passare con Lui i momenti di gioia, il Natale, la Pasqua, il giorno del compleanno. In questo periodo di Natale l'angelo Gabriele dice a Maria "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio", il suo affetto verso il Signore, la sua devozione ha portato Dio a farle questo grande dono, il dono della maternità. |