Omelia (23-12-2012) |
don Giovanni Berti |
La Chiesa nella casa di Elisabetta Clicca qui per la vignetta della settimana. Un amico qualche giorno fa si è un po' sfogato con me e mi ha detto: "A Natale non ci vado a Messa!... non mi riconosco nella Chiesa e posso vivere il mio rapporto con Dio anche fuori". Da quel che mi ha spiegato la sua è una vera e propria protesta perché non si sente d'accordo con quel che viene detto specialmente dai suoi vertici, ma anche dai suoi rappresentanti locali, in parrocchia. La prima cosa che mi è venuta da dirgli non è stato certo un "no, non devi!", ma un sincero "mi dispiace...", e poi abbiamo parlato un po' di questo suo disagio. Penso che in questa condivisione libera e sincera di esperienze abbiamo fatto comunque una bella esperienza di comunità. Non so se andrà a messa, non solo a Natale ma anche le altre domeniche, e se dunque porterà a compimento il suo desiderio di uscita, certo è che la cosa mi ha fatto pensare alla luce della scena descritta da Luca nel suo Vangelo. Non siamo certo dentro la storia della prima comunità cristiana, anche perché Gesù deve ancora nascere, morire e risorgere, e manca ancora l'effusione dello Spirito Santo sugli apostoli nel cenacolo. Eppure la prima comunità cristiana che sente questo racconto della visitazione può specchiarsi e vedere la propria esperienza. Due donne raggiunte in modo speciale e unico da Dio, si ritrovano insieme nella normalità della loro vita. Non sono nel Tempio, ma in casa, e fanno quello che è normale per due parenti che si ritrovano a farsi visita: il saluto, l'accoglienza in casa e il dialogo. Da lontano un passante distratto non vedrebbe nulla di insolito che possa attirare la sua attenzione e stupirlo. Ma l'evangelista Luca ci fa avvicinare e ci fa ascoltare il dialogo tra Maria ed Elisabetta. Si stanno reciprocamente comunicando l'esperienza di Dio. Elisabetta con le sue parole piene di entusiasmo e con un moto di slancio che l'evangelista pennella benissimo con il suo scritto, da' a Maria un secondo annuncio di quel che le sta accadendo. Se l'esperienza dell'Annunciazione dell'angelo è stato un momento personalissimo e privato di Maria, ora qui diventa esperienza e conferma comunitaria. Elisabetta conferma quel che Gabriele ha detto alla giovane di Nazareth: lei sarà madre del Signore ed Elisabetta ha ricevuto il dono della maternità anche se tutti la dicevano sterile. Davvero nulla è impossibile a Dio! Il brano riportato oggi dalla liturgia non riporta le parole di Maria immediatamente successive, che sono il cantico del Magnificat, ma possiamo vedere nella preghiera di Maria ricolta a Dio una risposta per Elisabetta. Maria ed Elisabetta si sintonizzano in breve tempo su Dio che per entrambe ha avuto uno sguardo speciale. Queste due donne insieme in quella normalissima casa, nella regione montuosa fuori di Gerusalemme, fanno esperienza di comunità vera. Clicca qui per lasciare un commento |