Omelia (30-12-2012)
Omelie.org (bambini)


È la festa della Santa famiglia: la Chiesa pone l'attenzione sulla famiglia composta da Maria, Giuseppe e Gesù. Per tutti noi cristiani rappresenta il modello ideale di famiglia e l'evangelista Luca ci fa gettare uno sguardo su ciò che hanno vissuto insieme. Questo episodio tra l'altro è unico perché i Vangeli altrimenti non ci parlano dell'infanzia, ma soltanto della vita da adulto di Gesù. Dei suoi genitori ci raccontano ancora meno: pensate che di Giuseppe non si sa neppure come e quando è morto, e quanti anni avesse Gesù in quel momento. Così anche di Maria. Ecco il motivo per cui è tanto prezioso questo brano.
Quello che mi sembra particolare in questo passaggio è che di solito sono i bambini a non capire gli adulti e le loro "cose da grandi". Chissà quante volte avete ricevuto come risposta alle vostre curiosità: "lo capirai quando sarai grande!". Nel brano odierno accade invece che sono i genitori a non comprendere la risposta del figlio e il suo comportamento. Certo i genitori di Gesù sapevano di avere un figlio speciale però non potevano sapere già quello che sarebbe avvenuto di lui da grande e dunque come tutti i genitori, Maria e Giuseppe lo hanno educato secondo le loro tradizioni, i loro valori: lo portavano in sinagoga, per insegnargli a pregare, e probabilmente ha imparato il mestiere del padre. Gesù, però sorprende tutti con la sua intelligenza in materia "religiosa", perfino gli esperti Dottori della Legge! Questo stupore degli adulti nei riguardi dei bambini certamente l'avete sperimentato. Magari quando avete recitato benissimo e a memoria la prima poesia davanti a tutti i parenti, o magari quando avete iniziato a leggere o ancora prima quando avete mosso i primi passi da soli senza reggervi. Lo stupore degli adulti è il riconoscimento della Grazia di Dio che agisce nella vita di ciascuno fin da piccoli. Giuseppe e sua moglie avranno di sicuro lodato Dio di avere un bambino tanto intelligente, pronto a rispondere, ciò non toglie che Gesù, come tutti i bambini, avesse bisogno di una giuda, cioè di qualcuno più grande che lo aiutasse nella crescita. Ecco perché il Vangelo dice "sottomesso", il che non significa divenne loro servo bensì seguì i loro consigli.
Non dimenticherò mai gli occhi vispi e l'espressione decisa di mia nipote Carlotta che dopo una discussione con i suoi genitori, mi chiese: "perché devo sempre ubbidire? Perché loro possono decidere al posto mio? Io lo so cosa mi piace di più mentre loro no!" e scoppiò in lacrime. Spesso succede ai bambini di avere un "no" come risposta alle loro richieste; come Gesù che già si sentiva pronto ad iniziare la sua missione; eppure i genitori hanno il compito di seguire, indirizzare i piccoli verso ciò che ritengono giusto. Anche a costo di dare un momentaneo dispiacere gli adulti dicono no. E i bambini? Beh, soffrono un po', lottano contro le regole, non capiscono, sanno in cuor loro che di mamma e papà ci si può fidare! Ci vogliono bene a modo loro, sbagliando forse... solo per il bene dei figli. Così Giuseppe e Maria riportano Gesù con loro a Nazaret affinché possa fortificarsi e poter poi fronteggiare le sfide, le avventure della vita.
Ecco allora che la famiglia ideale ci appare forse vicina alle nostre, ognuno ha il suo ruolo e tutti collaborano per il bene dei piccoli e dei grandi.

Commento a cura di Antonella Stolfi