Omelia (01-01-2013)
Gaetano Salvati
Commento su Luca 2,16-21

Circondati dal clima del Natale, la liturgia di oggi medita la presenza di Dio nella storia dell'uomo, e sul ruolo sublime di Maria, Madre del Salvatore, la donna della pienezza del tempo.
La prima lettura, tratta dal libro dei Numeri, riferisce che il nome divino, invocato per tre volte, concede la pace (Nm 6,24-26). La benedizione del Signore è ripresa nel canto del Salmo: l'orante ringrazia Dio che garantisce al popolo dell'Allenza la giustizia (Sal 66,5-8).
San Paolo, nella seconda lettura, racconta che "quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge" (Gal 4,4). Il Verbo incarnato nel seno di Maria è la rivelazione dell'Amore di Dio verso ogni uomo: amore che realizza la riconciliazione e la pacificazione dell'umanità con Dio. In Gesù di Nazaret la storia umana si trasforma in storia di salvezza, nel racconto dell'amorosa relazione fra Dio e l'uomo. Gesù, Dio come il Padre, è sia il centro del tempo che l'inizio di una nuova direzione per l'uomo. Non una storia distrutta, ma riscritta e glorificata dalla Sua Persona e dall'effusione dello Spirito "che grida in noi Abbà" (v.6), icona della presenza della Santissima Trinità nella vita del cristiano.
In questo disegno della Trinità per l'uomo, qual è il ruolo della Madre di Dio?
Il Vangelo di Luca proclama che la Madre del Figlio, Colei che ha accolto la voce dell'Angelo, è la creatura che ha obbedito, nella fede, al suo Signore. Obbedendo, ella è divenuta la donna immagine della Trinità, la Vergine che ha concepito e partorito la pienezza della rivelazione di Dio all'uomo. In Maria, la benedizione del Signore, si è fatta storia, realtà concreta, salvezza fondata dal Silenzio divino fattosi Parola eterna, che risuona, per lo Spirito, nei cuori di ogni pellegrino nel tempo. La Madre del nostro Salvatore è l'umile ancella che, come ai pastori giunti per adorare il Bambino, dà ristoro ai viandanti scossi e agitati dalle tempeste del mondo, mostrando loro il frutto perfetto dell'opera di salvezza: Gesù di Nazaret. Per questo, in Lei, la Chiesa affida tutta l'umanità: nel mare tempestoso del mondo, fra i vortici delle tentazioni e delle disperazioni, Maria è la stella che ci aiuta a non farci sommergere dai flutti del peccato. È la Madre che, calmandoci dalle onde della superbia, dell'ambizione, della maldicenza, della gelosia, della collera, della seduzione della carne, ci conduce dinnanzi alla mangiatoia: qui, contemplando il volto che dona la salvezza, la pace ai nostri cuori, possiamo riprendere con coraggio il nostro cammino di redenti nel mondo. Amen.