Omelia (09-01-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Matteo 6,50

"Coraggio, sono Io, non abbiate paura!"
Mt 6,50


Come vivere questa Parola?

Gesù aveva invitato i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, a Betsaida. Venuta la sera, si sollevò un forte vento; essi remavano contro acque infide, oppressi dalla fatica e sgomenti. Gesù prese a camminare sul mare, andando verso di loro. "E' un fantasma" si misero a gridare. Gocciola pace e un gran bene quella parola di Gesù: "Coraggio, sono Io, non abbiate paura". Gesù sale sulla barca accanto a loro. Il vento cessa. Torna la bonaccia. Ecco: è un quadro che può essere emblematico di tante nostre giornate. E felici noi se abbiamo aperto gli orecchi alla fede che ascolta quella Parola così capace di rinfrancarci dissolvendo quell'insidia costante che è la paura, in diverse circostanze e a diversi livelli.

"Sono Io" dice Gesù. Lo dice proprio a me, oggi. Io ti ho creato, Io che ti salvo, Io che voglio il tuo bene, sempre. Anche quando, nel mare a volte tempestoso della vita, ti sembra di stare in grave pericolo. Perché dunque lasciarsi scivolare nella paura? Essere cristiani non significa diventare insensibili alle emozioni, ma viverle alla PRESENZA di Chi non permetterà che ne siamo sopraffatti e sommersi.

Se Tu, Gesù - Dio d'amore - sei qui a dirmi"SONO IO", no, non sarò travolto da nessuna tempesta. Anche nei momenti duri dell'esistenza, il cuore si aprirà al Tuo dirmi: "Coraggio, non avere paura" e sarà bene. Sarà bene, nonostante le prove.

La voce di un filosofo e pacifista

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti.
Bertrand Russell