Omelia (06-01-2013) |
don Luciano Cantini |
Il segno della stella Dov'è colui che è nato? I Magi avevano "visto la sua stella nell'oriente" e si erano messi in viaggio. Questi Magi non si sa bene chi siano, la tradizione popolare indica i saggi orientali come re rappresentanti di tutta un'umanità in ricerca, senza una idea precisa su chi deve trovare, ma attenta ai segni di Dio e la sua manifestazione. I Magi avevano visto una stella fissa nei cieli, come hanno messo in relazione quella stella con la nascita del bambino? e perché proprio un re? La stella è fissa "nell'oriente" e - almeno nella prima parte del racconto - non cammina e non guida, perché i Magi si mettono in viaggio e perché arrivano a Gerusalemme? A queste domande è impossibile trovare risposte. Forse queste non risposte, gli interrogativi sospesi, sono risposta alle domande della nostra Fede. Certo che per vedere la stella bisogna uscire dal chiuso e puntare lo sguardo in alto verso l'orizzonte "nell'oriente", porsi degli interrogativi, non dare tutto per scontato, occorre scoprire la spinta a mettersi in viaggio e cercare nuove mete nella vita. All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Il Passaggio da Gerusalemme è necessario per un doveroso confronto con l'antica alleanza, ma lì si manifesta il dramma: Israele che avrebbe il compito regale, sacerdotale e profetico di custodire la fede dei padri si spaventa. Il palazzo è sconvolto e preoccupato, i giochi di potere hanno preso il sopravvento; anche i capi religiosi e i teologi sembrano essere a servizio del potere politico. Così coloro che sarebbero dovuti essere i vicini si sono trovati lontani e viceversa. Così è scritto per mezzo del profeta La storia di Gerusalemme, si è allontanata dall'alleanza, è rimasta nel chiuso dei propri palazzi regali e religiosi; appagata dal potere non desidera, non cerca, non vede, non ascolta, non si muove. Non manca la conoscenza con le scritture, la dottrina è custodita ma lo spirito degli uomini è spento. La Parola, soffocata dal sistema, è diventata sterile ricerca di atteggiamenti, conformità, ritualità. forme; è uscita dal vissuto, dalla dimensione storica, relazionale con il Dio dei Padri. Ed ecco, la stella li precedeva Usciti dal palazzo i magi vedono di nuovo la stella che li precedeva. Hanno ascoltato le Scritture, le Profezie sono chiare, ma i Magi sono guidati dal Segno, un segno che li precede. Là dove l'uomo arriva Dio è già giunto, siamo chiamati, una volta compreso il segno che ci precede, a subentrare (Gv 4,37-38) all'opera di Dio. Sembra che non ci sia rapporto fra Parola e segno, ma il segno della stella ha portato i Magi alla parola in Gerusalemme, e la Parola dà senso e rimanda al segno che conduce a Gesù. I segni portano ad interrogarsi e a interrogare. Le Scritture, interrogate, rispondono: il problema è la domanda che ci si pone e se siamo disponibili ad abbracciarne le conseguenze, muoversi, a leggere i segni nella storia che viviamo. |