Omelia (05-01-2013) |
Riccardo Ripoli |
Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono? Essere prevenuti verso qualcuno, magari perché fa parte di una certa razza, ceto sociale, città o regione è capitato a tutti, per poi rendersi conto che ogni persona ha una sua integrità morale, proprie regole, carattere e personalità e maturando esperienze si impara a non creare nella nostra mente categorie di buoni e cattivi. C'è purtroppo chi tali distinzioni le fa ed anche se viene detto loro di andare a vedere, conoscere con i propri occhi una certa realtà, preferiscono trincerarsi nella sicurezza delle loro convinzioni senza addentrarsi nella conoscenza più dettagliata della persona, della situazione o del gruppo. E' più facile generalizzare e criticare, puntare il dito su una categoria di persone piuttosto che valutarne uno ad uno e discernere il buono dal cattivo. Hitler così fece, una lista con chi meritava di vivere e chi non lo meritava. Così facciamo anche noi, chiudiamo il cuore e la possibilità di conoscere gli altri per il solo fatto che facciano parte di una certa etnia, che siano di un certo ceto sociale, provengano dal tal stato o regione, siano o siano stati in una condizione particolare, abbiano fatto qualcosa che è imperdonabile e tanto altro ancora. Generalizzare è sbagliatissimo perché se in un gruppo di mille persone che noi rigettiamo ce ne fosse anche una sola che si comporta bene, o si sia veramente pentita ed abbia cambiato vita, la condanneremmo ingiustamente facendole del male per il solo fatto di aver sbagliato una volta oppure per essere nata in certo contesto. Questa è una degli ostacoli più grossi che deve affrontare l'affido. Le persone credono che i bambini in affido siano peggio degli altri solo perché sono nati in situazioni difficili, ma sono solo bambini che hanno visto cose brutte e le hanno imparate, ma alle quali dobbiamo insegnare con amore le giuste modalità. Sono solo bambini che qualcuno ha sporcato e noi non dobbiamo far altro che lavarli e pulirli da quella coltre di cattiveria che si è posata su di loro in anni di permanenza in famiglie problematiche. Sono sempre ad invitare tutti a venire a trovarci perché capisco che in molti fanno l'errore di generalizzare, ma venendo a vedere la nostra realtà, capire che l'affido è sostanzialmente amore verso un bimbo possano rendersi conto di quanto l'affidamento sia una strada percorribile da parte di tutti. Quante volte mi sono sentito dire "ah, ma come sono bravi tuoi bimbi, non credevo". Sto zitto perché capisco che è opinione comune credere che bimbo in affido significhi delinquenza, ma se da una parte ci resto male, dall'altra sono felice perché quel giorno quella persona ha abbattuto una sua idea negativa e spero sempre sia il cammino verso l'aiuto di un bambino. |